Il Comitato Priorità alla Scuola ha fatto partire le prime diffide al governo Draghi, al ministro Bianchi, alle Regioni e agli enti locali, affinchè si attivino per mettere in campo tutti gli strumenti organizzativi necessari per il corretto e inizio e svolgimento in presenza, al 100% dell’attività scolastica per l’anno scolastico 2021/2022.
Dopo che è partita in Emilia-Romagna da un gruppo di genitori con alcuni ricorsi al Tar, l’iniziativa è stata rilanciata anche in altre Regioni come Veneto, Piemonte, Toscana, Marche e Friuli Venezia-Giulia. Le diffide sono state sottoscritte da Priorità alla Scuola, ma anche da lavoratori della scuola, associazioni e da semplici cittadini.
Nel comunicato di Priorità alla Scuola si guarda “allibiti e costernati” ai continui rinvii del Piano Scuola e alle dichiarazioni “vacue” del ministro Bianchi e “minacciose” dei governatori di Regione. Secondo il Comitato, non si starebbero dando risposte concrete e tempestive ai problemi strutturali dell’istruzione pubblica, quelli su cui il movimento insiste da oltre un anno: la necessità di ridurre il numero di studenti per classe, di incrementare gli organici e adeguare le strutture edilizie. Per questo si respinge la prospettiva di un altro segnato da profonde differenze, tra regione e regione.
Per questo Priorità alla Scuola annuncia una mobilitazione nazionale per lunedì 20 settembre, in coincidenza con il primo giorno di scuola in Puglia, una delle Regioni dove il diritto all’istruzione è stato calpestato nell’ultimo anno. Il 20 settembre l’anno scolastico 2021/22 avrà preso il via in tutta Italia, e si potranno tirare le somme. “Le carenze strutturali non si vaccinano” sarà lo slogan della nuova mobilitazione.
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