Le scuole devono porre particolare attenzone alle comunicazioni di dati personali a terzi e alla circolazione di informazioni tra colleghi.
Questa è una delle regole inserite nel vademecum “Scuola a prova di privacy” ed. 2023, realizzato dal Garante per la protezione dei dati personali come aggiornamento del precedente documento.
L’Autorità spiega che, nel trattare i dati dei lavoratori, la scuola deve adottare misure tecniche e organizzative per prevenire la conoscibilità ingiustificata di dati personali dei propri dipendenti da parte di soggetti terzi, quali possono essere ad esempio famiglie, studenti, sindacati. Questo per evitare la comunicazione illecita di informazioni personali, anche delicate, che possono riguardare lo stato di salute del lavoratore o l’assunzione di provvedimenti di carattere disciplinare o valutativo.
Altra regola alla quale la scuola deve attenersi è evitare la circolazione nell’ambiente di lavoro di dati personali riferiti ai docenti o al personale amministrativo di cui possano venire a conoscenza altri dipendenti che non siano stati specificamente autorizzati al trattamento di tali dati.
La scuola deve inoltre prestare attenzione, anche in occasione della predisposizione dell’orario delle lezioni, a non rendere reciprocamente note a tutti i colleghi informazioni relative alle specifiche causali di assenza dal servizio, anche attraverso acronimi o sigle. Ciò soprattutto quando dalle stesse sia possibile evincere categorie particolari di dati personali (es. permessi sindacali o dati sanitari).
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