Un rilevante numero di reclami, segnalazioni e richieste di chiarimenti ha riguardato alcune iniziative, realizzate in ambito scolastico, finalizzate a conoscere, anche indirettamente, lo stato vaccinale degli studenti e delle rispettive famiglie.
Lo fa sapere il Garante per la protezione dei dati personali, nella Relazione annuale 2021, contenente anche un paragrafo concernente la protezione dei dati personali in ambito scolastico e universitario.
Tra i vari interventi promossi dall’Autorità nel 2021, vengono segnalate le azioni messe in atto nel periodo di pandemia da Covid, con particolare riferimento allo stato vaccinale degli studenti.
Al riguardo il Garante ha ricordato una lettera inviata al Ministero dell’istruzione affinché quest’ultimo provvedesse a sensibilizzare gli istituti scolastici in relazione ai rischi per i diritti e le libertà degli interessati, chiarendo, in particolare, che non era consentito agli istituti scolastici conoscere lo stato di vaccinazione da Covid-19 degli studenti, ai quali non era richiesto, quale condizione generale per accedere alle strutture delle istituzioni scolastiche, educative e formative e ai relativi sevizi, il possesso e l’esibizione della certificazione verde in corso di validità.
Anche con riferimento ai familiari, sebbene ci fosse l’obbligo di possedere ed esibire la certificazione verde Covid-19 a chiunque accedesse all’istituto, le amministrazioni scolastiche non potevano trattare informazioni relative all’avvenuta o meno vaccinazione, dovendosi limitare a verificare, mediante il personale autorizzato, il mero possesso della certificazione all’ingresso dei locali scolastici e non potendo, in particolare, conoscere la condizione alla base della quale la certificazione è rilasciata (vaccinazione, guarigione o esito negativo del tampone).
Nella nota inviata al Ministero dell’istruzione, il Garante aveva sottolineato che eventuali richieste, rivolte dal personale agli studenti (anche mediante domande generalizzate formulate nei confronti della classe, con invito a rispondere, anche, per alzata di mano), o comportamenti comunque volti ad acquisire informazioni sull’avvenuta vaccinazione degli stessi o dei loro familiari, avrebbero potuto suscitare situazioni di disagio per gli alunni in ragione delle scelte adottate dalle rispettive famiglie.
Con l’occasione il Garante aveva così invitato il Ministero a richiamare l’attenzione dei dirigenti scolastici e del personale docente e non docente sugli effetti di simili comportamenti e sulle rispettive responsabilità, anche sul piano educativo.