Sulle varie gaffe del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano si è parlato molto e a lungo. In queste ore è intervenuto anche Luigi de Magistris, ex magistrato ed ex sindaco di Napoli. Con un post sul suo profilo Facebook, ha ironizzato, si fa per dire, sulle imprecisioni pronunciate dal ministro, criticando la situazione attuale del liceo classico Adolfo Pansini, da lui frequentato e noto per le sue radici di sinistra. Segnala che, da quando Giorgia Meloni è al governo e lui non è più sindaco, la scuola sta subendo un ridimensionamento significativo, con la chiusura della sede centrale e l’isolamento della nuova. L’ex sindaco “sospetta” che ciò sia parte di una “epurazione” per evitare che la scuola produca figure come l’attuale ministro della cultura, Gennaro Sangiuliano, ex studente di destra della stessa scuola. Conclude invitando gli ex studenti a “difendere” il Pansini e la sua storia formativa e culturale.
Ecco il post integrale: “Chi mi segue già sa che mi sono diplomato al liceo classico di Napoli Adolfo Pansini, piazza quattro giornate, quartiere vomero. Scuola seria, molto di sinistra. Nel liceo Pansini si è diplomato anche l’eccezione che conferma la regola, l’allora militante di destra Gennaro (detto Genni) Sangiuliano. Da un po’ di tempo, da quando si è insediata la Meloni e da quando non sono più Sindaco, un poco alla volta il Pansini lo stanno smantellando: chiusa la sede centrale, isolata la nuova sede, rischi di forte ridimensionamento. I motivi ai più sfuggivano. Ora forse è tutto chiaro. Siamo alla bonifica e all’epurazione dalle origini per provare ad evitare nuovi casi Sangiuliano. Dopo le plurime gaffe del Ministro, ormai in piena confusione storico-letteraria-geografica, il gabinetto della Meloni ha ordinato prima di colpire il social media manager, poi a ritroso revocare la pensione alle insegnanti e agli insegnanti del ministro per aver causato tali imperdonabili danni e da ultimo si è pensato di provare a chiudere proprio il Pansini, per evitare che non possa mai più uscire un ministro della cultura in stile sangiulianese. Compagne e compagni del Pansini, di ieri e di oggi, uno spettro si aggira sulle quattro giornate, nel luogo in cui risiedeva la nostra gloriosa scuola, dobbiamo resistere e fare memoria, difendere la scuola, raccontare al Paese che non eravamo tutti Sangiuliano e che egli ha rappresentato solo un brutto incidente di percorso, il che può accadere, anche in una scuola che è stata un punto di riferimento formativo e culturale della nostra amata Napoli”.