Da qualche giorno circolano nel web voci di una probabile rinuncia all’incarico di super perito sulla questione delle buste trasparenti usate nel concorso per dirigenti scolastici in Lombardia da parte del Direttore del Dipartimento di Scienze Merceologiche dell’Università “La Sapienza” di Roma.
Un problema spinoso, irto di mille insidie, che rende tale incarico poco attraente (il perito potrebbe essere incompatibile, essendo dipendente Miur, quindi se dice che le buste sono opache , si potrebbe innescare un’altra valanga di ricorsi). L’esame di consulenza dovrà riguardare la comparazione con metodi tecnologici di almeno 30 buste contenenti i nominativi e i dati dei candidati, per verificarne l’eventuale trasparenza.
Si ricorda che le controparti hanno pareri differenti anche sul tipo di buste usate nella perizia di parte, infatti, gli avvocati dei ricorrenti dicono che le buste del concorso erano state prodotte dalla ditta Litograph e sono di tipo “Bus 20”, quelle viste nella relazione tecnica dell’Istituto poligrafico di Stato, richiesta dell’Ufficio scolastico lombardo, sono della ditta Pigna, di tipo Sandy.
Una situazione che ha dell’incredibile e che ogni giorno che passa si ingarbuglia sempre di più e non sembra trovare una soluzione immediata. A tal proposito le conseguenze di questa rinuncia all’incarico potrebbero far slittare l’udienza del Consiglio di Stato fissata per il prossimo 15 gennaio.
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