Categorie: Generico

Prodi ce la fa: sono 162 i sì e 157 no

Con 162 sì e 157 no il Premer Romano Prodi ha ottenuto la fiducia del Senato; il Governo può proseguire il suo cammino anche se le difficoltà non mancano. Il voto è stato incerto fino all’ultimo momento, alla fine hanno pesato soprattutto il voto favorevole di Follini e del senatore sud-americano Pallaro. Andreotti si è allontanato al momento del voto mentre Cossiga ha votato decisamente contro.
Per quanto riguarda il tema della scuola ha destato sconcerto il discorso del Presidente del Consiglio che si è dilungato a parlare di politica estera, di revisione della legge elettorale e di politiche per la famiglia (con accenni ai giovani e all’esigenza di migliorare e ampliare il sistema dei nidi per l’infanzia).
Ma sulla scuola il silenzio è stato assolutamente totale.
E la cosa è davvero sorprendente se si pensa che nel “dodecalogo” sottoscritto nei giorni scorsi fra le diverse componenti della maggioranza, la voce “scuola, università e ricerca” era stata collocata addirittura al secondo posto.
Se non fosse paradossale, viene da pensare che Romano Prodi si sia quasi “dimenticato” di accennare alla scuola.
Nel corso del Convegno promosso dall’Ulivo svoltosi a Modena in questo fine settimana, la decisione di Prodi di inserire la scuola fra le priorità della nuova fase di Governo era stata accolta con grande favore e interesse, ma adesso il discorso del Presidente potrebbe creare qualche malumore soprattutto fra le fila della sinistra radicale e forse persino dei DS.
E’ difficile, per esempio, che il Ministro Fabio Mussi possa accettare che sull’Università non sia stata detta neppure una parola.
Ad ogni modo Prodi ha supererato l’esame più difficile, ma sulla reale tenuta della maggioranza i dubbi sono sempre più forti.
Nel mondo della scuola, in particolare, i problemi sono in continuo aumento.
Mancano i soldi per pagare le supplenze, i fondi per il programma annuale 2007 sono scarsi, in molte regioni c’è l’allarme sugli organici (in Emilia-Romagna i sindacati confederali sono già sul piede di guerra per i tagli annunciati al tempo pieno); e, da un giorno all’altro, esploderà la protesta per la mancata apertura delle trattative per il nuovo contratto, scaduto ormai da 14 mesi.
Senza contare il fatto che anche le Regioni non sono per nulla soddisfatte della soluzione che si prospetta sulla istruzione professionale.
E proprio nelle ultime ore i sindacati confederali hanno sottoscritto una lettera aperta al ministro Fioroni per evidenziare la grave situazione finanziaria in cui versano le scuole.

Reginaldo Palermo

Articoli recenti

Maltrattamenti bambini, maestra condannata dopo l’escamotage di una mamma preoccupata

Una maestra di 48 anni accusata di maltrattamenti nei confronti di alcuni bambini di una…

18/07/2024

A scuola con gli animali: in Liguria parte il progetto di zooantropologia per l’a.s. 2024/25

In Liguria, l'anno scolastico 2024/2025 vedrà l'avvio del progetto "A Scuola con gli Animali", promosso…

18/07/2024

Periodo di prova personale ATA, da due sei mesi a seconda del profilo di appartenenza: nota USR Piemonte

Il nuovo CCNL 2019/2021, all'art. 62, dispone che il periodo di prova per il personale…

18/07/2024

Braccialetto rosso ai genitori di una studentessa: non volevano che svolgesse gli esami di maturità

Se i genitori sono poco istruiti aumenta la possibilità di abbandono precoce degli studi: lo…

18/07/2024

Dl sport e scuola, D’Aprile (Uil Scuola): “973 unità ATA saranno rimosse senza possibilità di sostituzione”

Il segretario generale della Uil Scuola Rua, Giuseppe D'Aprile, ha espresso preoccupazione riguardo al decreto…

18/07/2024