Categorie: Politica scolastica

Prodi: per rilanciare le industrie serve un’istruzione migliore

C’è anche il rilancio dell’Istruzione nella “ricetta” che l’ex presidente del Consiglio, Romano Prodi, lancia dalle pagine del Messaggero di domenica 22 giugnio: ”non ho ancora ben capito se in Italia la crisi sia finita, se sia vicina alla fine o se durerà ancora a lungo”, nell’attesa meglio, spiega Prodi, sarebbe importante intraprendere una serie di azioni che puntino a ”trasformare l’eventuale ripresa in un rafforzamento permanente delle nostre strutture produttive”.

Le sue sono otto proposte che toccano i settori nevralgici per la risalita del Paese.

Il primo punto è il credito, per il quale occorre ”trovare fonti alternative di capitale, fonti provenienti dagli stessi proprietari, da fondi specializzati o, buon ultimo, dalla Borsa”. In secondo luogo ”in un Paese in cui sono scomparse tutte le imprese manifatturiere di grandi dimensioni dobbiamo aumentare la forza e la dimensione delle aziende minori”, magari con una ”legge ed una serie di buone politiche pubbliche e bancarie volte a incentivare fusioni e concentrazioni”. Tenendo presente ”che le nostre imprese sono in generale imprese familiari”, spiega l’ex premier, da un lato serve una legislazione che faciliti ”la nascita di fondazioni che, mantenendo il ruolo proprietario della famiglia, garantiscano la continuità dello sviluppo dell’azienda anche nei momenti di crisi familiari o di passaggi generazionali”. Dall’altro, sul fronte privato, serve ”un’opera di formazione e convinzione riguardo all’importanza delle risorse dirigenziali esterne alla famiglia”.

L’ex presidente del Consiglio invita, quindi, a ”revisionare alcune leggi” come ”quelle che disciplinano il fallimento”. Altre proposte riguardano ”una politica di attrazione delle multinazionali”, una scelta precisa delle ”traiettorie tecnologiche” più interessanti nell’ambito della nuova politica industriale europea, l’orientamento nella politica energetica.

L’ultimo, ma giudicato anch’esso fondamentale, è l’investimento per le risorse umane: ”Ricerca e Sviluppo, formazione e istruzione sono l’unico reale strumento di crescita in un Paese con popolazione in costante diminuzione”, taglia corto Prodi. Parafrasando quello che da mesi sta sostenendo anche l’attuale premier, Matteo Renzi. La convergenza, almeno nel partito di maggioranza parlamentare c’è: ora si tratta, almeno per la scuola, di passare ai fatti. Per realizzare i quali, però, occorre come al solito avere il via libera del ministero dei Via XX Settembre, dove la “musica” da diversi anni è ben diversa.

Alessandro Giuliani

Articoli recenti

Abbandono scolastico, aumenta se i genitori sono poco istruiti: lo dice l’ISTAT

Resta fondamentale il livello di istruzione dei genitori per i percorsi di studio dei figli:…

18/07/2024

Scuole paritarie, dal PNRR 45 milioni per progetti contro la dispersione scolastica, la nota del MIM

Il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha pubblicato oggi un avviso rivolto alle scuole secondarie…

18/07/2024

Assunzioni in ruolo, supplenze e vincoli nella mobilità annuale per i neoassunti: facciamo il punto – DIRETTA ore 16,00

Il nuovo anno scolastico è alle porte e alcune operazioni, come ad esempio le domande…

18/07/2024

Come educare i nostri figli ad essere autosufficienti e indipendenti

In Italia la situazione sotto questo punto di vista evidenzia come si è ancora indietro…

18/07/2024

Dirigente scolastico prima promosso in liceo top, poi la marcia indietro: i chiarimenti dell’USR Sicilia

Avevamo raccontato la storia di Giusto Catania, preside da oltre un decennio del Cep, l’Istituto…

18/07/2024

A Carolina Picchio, vittima di cyberbullismo, la prima scuola intitolata d’Italia

L'istituto comprensivo di via Sidoli a Torino sarà intitolato a Carolina Picchio, la studentessa di…

18/07/2024