La Corte costituzionale con la sentenza 32/2021 ha dichiarato l’illegittimità degli articoli 2, 3 e 4 della legge della Regione Toscana 75/2009, coi cui incentivava l’introduzione dei prodotti a chilometro zero provenienti da filiera corta nelle mense scolastiche.
La notizia è sul Sole 24 Ore. Per la Consulta, in alti termini, si determinerebbe una alterazione della concorrenza, risolvendosi in un favore per gli imprenditori che impiegano prodotti provenienti da una certa area territoriale, e discrimina i prodotti che, ancorché provenienti da aree di prossimità extraregionali, possono trovarsi ad una distanza uguale o minore dal luogo di consumo.
Dunque la legge della Toscana sarebbe in contrasto con la tutela della concorrenza e discriminatoria nei confronti dei prodotti provenienti da tutte le altre parti del territorio nazionale.
“Il Giudice rievoca le disposizioni normative che incentivano la valorizzazione dei prodotti “a chilometro zero” e “a filiera corta” e, in particolare, sottolinea la possibilità che per gli appalti dei servizi mensa possano essere attribuiti punteggi superiori a coloro che si impegnano all’utilizzo di prodotti locali o il più prossimi possibili al luogo di consumo”.
Afferma la Consulta: «sebbene possa senz’altro affermarsi che l’ordinamento consente, al fine di promuovere l’utilizzo dei prodotti da filiera corta o a chilometro zero, la previsione di criteri premiali nelle procedure di affidamento del servizio di ristorazione collettiva, ciò non comporta la possibilità per le Regioni di dare una priorità agli alimenti prodotti o trasformati all’interno dei confini regionali».
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