Il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara è stato ospite, ieri, 30 maggio, della trasmissione Rai Porta Porta, condotta da Bruno Vespa. Qui ha discusso della notizia della settimana, l’accoltellamento di una docente, Elisabetta Condò, da parte di uno studente, in classe, ora arrestato per tentato omicidio.
L’insegnante ha ricevuto una prognosi di 35 giorni ed ha subito un intervento durato sei ore. Ecco cosa ha detto il capo del dicastero di Viale Trastevere, che è andato visitarla all’ospedale: “Le nostre statistiche segnalano circa 5 episodi di violenza sui docenti al mese. Vorrei dare un messaggio diverso: stamattina ho visitato l’istituto Garibaldi di Roma e ho incontrato tantissimi ragazzi meravigliosi, responsabili, motivati, pieni di entusiasmo. In un momento drammatico come questo non vorrei che passi il messaggio che i nostri giovani abbiano tutti delle problematiche”.
“La scuola italiana è fatta di tantissimi ragazzi positivi. Vorrei ricordare le belle testimonianze che vengono dalle scuole che visito. Il problema, in relazione al fatto di Abbiategrasso, non è il bullismo, che è in grande espansione. Il bullismo è espressione di una società che ha perso la cultura del rispetto, della mitezza”, ha aggiunto, parlando di uno dei principali problemi della scuola.
Valditara ha poi discusso a proposito del rapporto genitori-figli, visto che molti accusano i primi di essere troppo morbidi con i secondi: “Ho chiesto alle associazioni di genitori di sederci attorno ad un tavolo per discutere di questi problemi complicati. Quasi la metà di aggressioni a docenti coinvolgono genitori, o parenti. Ciò sta a significare un cambiamento nell’atteggiamento, un allontanamento delle famiglie dalla scuola, una tensione che dobbiamo cercare di ricomporre. Credo molto in un rapporto che responsabilizzi i ragazzi e che veda i genitori non come i sindacalisti del proprio figlio ma coautori di un percorso educativo con i docenti che li deve vedere solidali con l’insegnante”.
“Dobbiamo rimettere al centro l’autorevolezza del docente. Questo problema va oltre l’Italia. Dobbiamo mettere al centro l’importanza sociale del docente, prima ancora di quella economica. Dobbiamo dare opportunità formative adeguate ai talenti dei ragazzi e alle loro abilità”, ha aggiunto il ministro.
E, parlando del docente tutor, il conduttore Bruno Vespa ha citato il nostro sondaggio che ha rivelato che 9 docenti su 10 non hanno fatto domanda per ricoprire questo ruolo. Valditara ha risposto così: “I sondaggi li lasciamo ai sondaggisti, i dati, invece, sono interessanti. Il tutor avrà una formazione pedagogica e psicologica che dovrà coordinare il gruppo degli insegnanti per tirar fuori i talenti e personalizzare l’istruzione. Riportiamo serenità nelle scuole. Un altro tema che mi sta a cuore: le scuole belle esteticamente”.
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