E’ tornata a parlare Elisabetta Condò, la docente accoltellata all’istituto Alessandrini di Abbiategrasso da uno studente, che nei giorni scorsi è stato bocciato.
Dalle colonne del Corriere della Sera, la prof lancia l’allarme: “i ragazzi vivono in un ambiente in cui la violenza è sdoganata da tanti punti di vista. Una violenza che, alla loro età, non è detto sappiano elaborare e distanziarsene. Spesso alla scuola vengono imputate responsabilità e colpe, ma i ragazzi in classe ci stanno cinque ore, si sovraccarica la scuola di ruoli che non ha. Non siamo psicologi, assistenti sociali o giudici, la scuola non è il luogo che deve curare delle patologie o contenere comportamenti disfunzionali.
La docente torna poi sull’episodio dell’accoltellamento e sull’alunno che ha compiuto il gesto: “non era bullizzato o perseguitato da nessuno. Aveva avuto un calo didattico dopo Pasqua, ma con sua mamma avevamo concordato occasioni per recuperare. Le note erano tre, per compiti non fatti, ma nulla di più. La bocciatura e l’espulsione? Un atto dovuto, a tutela dei lavoratori della scuola e anche degli alunni e delle loro famiglie. Non avrebbero considerato accettabile il ritorno di questo ragazzo. Una decisione consapevole, prendendo atto delle testimonianze di tutte le parti coinvolte”.
Elisabetta Condò afferma poi al Corriere di aver subito un danno permanente a un’arteria e che la ripresa è faticosa, anche psicologicamente, ma spera di tornare a settembre in classe (nonostante i 6-7 mesi di riabilitazione pronosticati dai medici).
Confermata l’assenza di scuse da parte della famiglia (che l’ha fatto con la scuola). “Mi auguro il ragazzo possa recuperare e ritrovare un equilibrio, ricostruendo la vita in modo sereno”.