Attualità

Prof assenteista, destituita dall’insegnamento, si difende: “vicenda unica e surreale”

Non ci sta la docente destituita dall’insegnamento (sentenza della Cassazione) e assente per vent’anni su ventiquattro di servizio.

Contattata da ‘Repubblica’ la prof di storia e filosofia ha dichiarato “ricostruirò la verità dei fatti di questa vicenda assolutamente unica e surreale”.

Nei quattro mesi consecutivi che ha insegnato in una classe, i suoi metodi sono apparsi confusionari, contraddistinti da impreparazione nel disporre i programmi e casuali nei voti. Tanto da far scoppiare la rivolta negli studenti terminata in sciopero e con le lamentele dei genitori.

Da qui l’ispezione ministeriale che aveva definito le modalità della docente “incompatibili con l’insegnamento” fino alla “inettitudine permanente e assoluta” affermata dalla Cassazione. A poco è valsa la “libertà di insegnamento” a cui si è appellata la prof che si dice disponibile a trasmettere ai colleghi atti e documenti utili.

Insomma, la vicenda non finisce qui visto che la prof, calabrese d’origine ma che ha insegnato in un liceo di Chioggia, annuncia battaglia.

Da giornalista pubblicista vuole curare “personalmente l’aspetto mediatico della questione” e, sempre a ‘Repubblica’ ha snocciolato il suo curriculum che conta “un diploma in pianoforte, tre lauree, una specializzazione in nuove tecnologie e autonomia scolastica, perfezionamento in criminologia, pet therapy, storia della medicina, parassitologia del territorio, disturbi specifici dell’apprendimento, igiene mentale dell’adolescenza”.

Valditara richiama: “alta dignità del proprio ruolo”

“Ridare autorevolezza agli insegnanti presuppone anche la auto consapevolezza della alta dignità del proprio ruolo che ha al centro la persona dello studente”: sono le parole di commento del ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, sulla decisione della Corte di Cassazione di destituire dal ruolo una docente, per “inettitudine permanente e assoluta”, malgrado il tentativo della ‘prof’ di rifarsi alla “libertà di insegnamento”

“Al di là del caso specifico su cui si è definitivamente pronunciata la Cassazione – aggiunge il professore Giuseppe Valditara – , il Ministero attraverso le sue articolazioni territoriali e in sinergia con la comunità scolastica si impegnerà sempre più a garantire che la attività di docenza sia svolta con adeguata professionalità”. 

Redazione

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