Il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, non è il solo rappresentante del Governo prendere posizione contro la decisione di ammettere all’anno successivo, con tanto di 9 in condotta, i due studenti autori degli spari di pallini al volto della professoressa di Scienze Maria Cristina Finatti, filmata durante la lezione lo scorso ottobre a Rovigo e poi anche derisa sui social.
Anche il ministro della Difesa Guido Crosetto mette in discussione la decisione degli organi collegiali dell’istituto tecnico di Rovigo di non far ripetere l’anno ai due giovani autori del grave gesto: “I ragazzi che hanno sparato con proiettili finti alla professoressa – fa notare il ministro su Twitter – sono stati promossi. Con 9 in condotta. Se la scuola ha lo scopo di educare, penso si sia persa un’occasione. Chiedo scusa, da semplice cittadino, a titolo personale, all’insegnante”, conclude Crosetto.
Il fatto era accaduto l’11 ottobre del 2022, con i due ragazzi promossi autori materiali del gesto ed un terzo che li avrebbe sostenuti, tutti protagonisti dello spiacevole episodio. Un ruolo marginale lo avrebbero avuti altri due studenti coinvolti.
La professoressa colpita si era rivolta alla direzione scolastica chiedendo provvedimenti che, non essendo giunti, hanno successivamente portato la stessa docente, nel mese di gennaio, a presentare denuncia contro tutta la classe.
Il ministro Valditara si era detto “sorpreso” soprattutto per la valutazione alta della condotta assegnata ai due giovani “anche per il messaggio diseducativo che ne può derivare. La scuola è presidio imprescindibile di educazione al rispetto. Ho chiesto una relazione dettagliata sulle motivazioni che hanno condotto a questa decisione”, ha concluso il numero uno del dicastero dell’Istruzione e del Merito.
Nel frattempo, i legali dell’insegnante hanno riferito di essere in attesa di prendere visione degli atti relativi al percorso scolastico dei ragazzi. E poi scrivere al Ministero dell’Istruzione. “Quando avremo la conferma formale della promozione – dicono gli avvocati dell’insegnante, Tosca Sambinello e Nicola Rubiero -, come del fatto che, a quanto ci risulta, le sospensioni non sono mai state applicate saremmo pronti ad aggiornare subito della situazione il ministro Valditara”.
Della questione ha parlato anche il provveditore scolastico di Padova-Rovigo, Roberto Natale: “Non so in maniera effettiva se i ragazzi siano stati bocciati o meno, ma sono sicuro che, nel caso, la scelta sia dovuta al loro rendimento. Infatti i provvedimenti presi nei loro confronti per il fatto che li ha coinvolti non hanno mai previsto, da parte della scuola, bocciature o sospensioni basate sul voto in comportamento”.
Pure il deputato della Lega Rossano Sasso, capogruppo in commissione Istruzione, ha stigmatizzato la decisione della scuola veneta.
“Da educatore prima e da padre poi trovo totalmente inopportuno, diseducativo e ingiusto quel 9 in condotta dato a chi si è reso protagonista pochi mesi fa in una scuola di Rovigo di fatti gravissimi. Come possono più docenti dare un voto in condotta così alto a studenti che hanno sparato pallini con pistola ad aria compressa, ripreso con un telefono il tutto, deriso la docente e diffuso il video?”.
“Pur nel rispetto dell’autonomia scolastica mi piacerebbe conoscere, da uomo di scuola, le ragioni di una simile valutazione e da padre le motivazioni di un tale riconoscimento positivo. Qual è il messaggio che lanciamo ai nostri ragazzi, che chi spara alla propria professoressa e la umilia merita voti in condotta elevati? Non è così che si restituisce dignità ed autorevolezza alla figura del docente. Bene ha fatto il Ministro Valditara a chiedere una relazione sull’accaduto”, ha concluso l’on. Sasso.
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