Prof di Lettere nella scuola italiana ad Asmara: cacciato perché omosessuale
Un docente di Lettere italiano è stato espulso dal Paese africano dove insegnava perché omosessuale: si tratta di un palermitano che lavorava nella scuola italiana ad Asmara. Costretto a tornare in Italia, con modalità tutt’altro che cordiali.
“Sono stato costretto a vivere nascosto per circa una settimana, a non frequentare luoghi pubblici, a stare sempre in compagnia di qualcuno, perché rischiavo di essere prelevato dalle Autorità militare eritree e sbattuto in carcere” racconta il docente allontanato. La scuola di lingua italiana per Stranieri dell’Università di Palermo esprime solidarietà all’insegnante di lettere nella scuola italiana ad Asmara.
Il docente, un master in Teoria e progettazione didattica dell’italiano come lingua straniera conseguito presso la nostra Scuola, ha invece denunciato il silenzio di stampa e istituzioni sulla sua vicenda. “In Eritrea – dice l’insegnante di Lettere – dove lavoravo dal 6 marzo con regolare contratto come docente di Lettere presso l’Istituto Omnicomprensivo di Asmara, l’omosessualità è punibile con una pena dai 3 ai 10 anni di prigione. Nessuno poteva garantirmi che questo non sarebbe accaduto, visto che avevo ricevuto un mandato di espulsione entro 48 ore, con una proroga successiva di una settimana, a seguito delle trattative diplomatiche. L’ambasciata, preoccupata di salvaguardare la mia incolumità, si è premurata ad avvertirmi che una volta scaduto l’ultimatum mi sarei dovuto preparare ‘al peggio’. Immaginatevi lo stato di prostrazione, di stress emotivo e di paura che vivevo. Ho dovuto pagare il volo di ritorno da Asmara in Italia e, una volta tornato nel mio Paese, mi sono ritrovato senza lavoro”. Le autorità eritree – dice la Scuola di lingua italiana per Stranieri dell’Università di Palermo – sono venute a conoscenza del matrimonio del docente italiano, contratto in Spagna nel 2008 con un ragazzo cileno dello stesso sesso, e questo è bastato per definirlo un “individuo pericoloso e potenzialmente destabilizzatore dell’ordine morale e pubblico del Paese”, così come è stato riportato dall’Ambasciatore italiano in Eritrea dopo aver ottenuto la spiegazione in via ufficiosa.
La Farnesina ha convocato agli inizi di aprile l’ambasciatore eritreo a Roma per protestare contro la decisione dell’espulsione del professore, perché “non gradito” in quanto omosessuale. La convocazione è avvenuta immediatamente dopo che il Ministero ha avuto notizia dell’accaduto e prima della partenza del docente dall’Eritrea. Alla base della decisione di Asmara ci sono le leggi eritree che prevedono il reato di omosessualità e, di conseguenza, il non gradimento locale alla sua attività. Nel frattempo dal ministero degli Esteri, in coordinamento con l’Ambasciata italiana, è stata assicurata la massima collaborazione e assistenza al docente. Non solo nell’immediato per il suo rientro in Italia, ma anche per trovare una nuova, adeguata collocazione professionale. Probabilmente non in Eritrea.