Qualche giorno fa ci siamo occupati del caso di un professore di religione, con vari incarichi anche all’interno di associazioni cattoliche come Azione Cattolica, che è stato arrestato con l’accusa di molestie, perpetrate negli anni, su minorenni.
Il Messaggero ha riportato la testimonianza di una delle vittime, all’epoca dei fatti 12enne. “Io ero impaurito, facevo finta di dormire perché così era come se non fosse successo. Mi sentivo impotente, non ho mai avuto il coraggio di aprire gli occhi, mai”, ha raccontato lo scorso 3 aprile, agli inquirenti.
Per fortuna, ha spiegato, il lockdown del 2020 ha impedito all’uomo di avvicinarsi a lui. Ecco il racconto di un episodio in particolare: “Nel 2017 siamo andati a Gardaland, dove abbiamo dormito due notti in una camera matrimoniale e in entrambe le notti è successo. Lui per i miei genitori era un fratello, frequentava la nostra casa perché aveva la loro fiducia”.
Lo scorso 26 febbraio, poi, il ragazzo ha chiesto all’uomo di non andare a vedere la partita della Lazio allo stadio Olimpico con lui e suo padre. “Sono imperdonabile”, avrebbe risposto lui. Purtroppo il giovane ha spiegato di essere diventato ludopatico in seguito alle molestie.
“L’unica cosa che gli consentiva di allontanare il pensiero da quello che gli era accaduto – si legge nell’ordinanza di arresto – era il gioco di scommesse sportive sul calcio, attività in cui si era rifugiato, arrivando a spendere più soldi di quanti ne avesse, così diventando ludopatico. Avendo peraltro accumulato dei debiti con la sala scommesse, aveva chiesto a Campoli i soldi e lui glieli aveva sempre dati, facendogli anche dei regali, come un Iphone, le ricariche della postepay. Gli aveva anche pagato il corso di scuola guida”.
“Lui non si giustificava di questi regali, perché non ce n’era bisogno, era un fatto naturale, io l’ho sempre chiamato zio Mirko”, ha detto. “Era un amico di famiglia, godeva della fiducia dei genitori, era prodigo e generoso con le vittime – spiega il gip del tribunale di Tivoli Chiara Miraglia – In più occasioni aveva fatto loro regali anche importanti, ripianato debiti, offerto sostegno morale. Era un uomo impossibile da odiare, un secondo padre, una persona conosciuta e ben voluta da tutti, capace di comprare il silenzio delle vittime con regali costosi, ma anche con l’ascolto, con parole adatte a consolare dalle angosce dell’adolescenza”.
Il docente avrebbe approfittato della relazione di amicizia che era solito instaurare con i genitori dei ragazzini e alunni prima delle violenze. L’uomo avrebbe cercato di creare un rapporto di fiducia con le famiglie. Come dice la nota della Procura, l’uomo è “gravemente indiziato di avere commesso violenze sessuali, specie approfittando di gite organizzate unitamente ad associazioni educative anche di carattere religioso, delle quali faceva parte”.
Come riporta La Repubblica, il docente ha insegnato religione ed è stato Responsabile nazionale dell’Azione Cattolica Ragazzi dal 2002 al 2008. È stato responsabile dell’Ufficio Scuola della Diocesi di Tivoli e Segretario diocesano dell’Azione cattolica di Tivoli.
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