Il fatto accaduto pochi giorni fa ha come protagonista una docente di matematica di Treviso che sul proprio profilo Instagram ha pubblicato una storia (poi rimossa) che richiama ai principi nazisti accompagnata dalla foto del Fuhrer: “Andate all’inferno, Hitler aveva ragione su di voi ebrei”.
Non si è fatta mancare la reazione del web che indignato ha accusato la professoressa di antisemitismo e razzismo. La docente ha ammesso la pubblicazione dicendo di averlo fatto in un momento di sconforto psicologico per quello che sta avvenendo in Medio-Oriente.
Ma cosa spinge l’utente a diventare un hater da una parte e vittima dall’altra? È necessario fare attenzione a ciò che si pubblica sui propri canali social per non essere inghiottiti dalla shit storm? Al video ne parla il sociologo dell’Università di Messina, Francesco Pira.
Il ministero dell’Istruzione e del Merito, su impulso del Ministro Valditara, come riporta un comunicato stampa si è prontamente attivato chiedendo al legale rappresentante dell’istituto informazioni esaustive e immediate sui fatti e di essere messo a conoscenza delle misure adottate.
“Odio razziale e discriminazioni di ogni tipo sono incompatibili con i principi della nostra scuola che è la scuola costituzionale, improntata al rispetto della persona. Come Ministero metteremo in campo tutte le azioni necessarie a debellare atteggiamenti simili”, così il ministro.
C’è da precisare, comunque, come ricorda il ministero, che trattandosi di una scuola straniera non vigilata da Viale Trastevere, l’iter disciplinare di accertamento e di eventuale sanzione può essere avviato solo dall’istituto stesso.
Come riportanono Fanpage.it, RaiNews e Il Corriere della Sera, la scuola starebbe valutando la sospensione della docente, nata in Libano, che starebbe vivendo un momento di forte difficoltà psicologica per la drammatica situazione in Medio Oriente. Quest’ultima ha ammesso di aver scritto le parole incriminate.
Hammoud starebbe incontrando gli studenti per spiegarsi e per scusarsi e si dice “devastata” da quanto sta accadendo, per il video contro Israele postato per qualche minuto sui social. Lo hanno riferito fonti della società a cui fa capo il Campus che ospita 1.500 studenti e all’interno del quale insegna la donna.
La docente si è confrontata anche con gli altri docenti e dirigenti scolastici, mentre l’azienda sottolinea di essersi “dissociata immediatamente” dalle affermazioni rese dalla insegnante su Instagram, “non solo per quanto detto ma per il ruolo di educatrice” della propria dipendente. Per le prossime ore è prevista la diffusione di dichiarazioni ufficiali da parte dei vertici scolastici, dai quali, al momento, non sono ancora stati assunti provvedimenti nei confronti della collega.
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