Diventa un caso nazionale la lettera aperta scritta dal dirigente Gianni Zen ad un docente avvocato, che il 1° settembre ha firmato il contratto e poi tornare al suo paesello.
La missiva, resa pubblica dal preside del liceo Brocchi di Bassano del Grappa anche attraverso La Tecnica della Scuola, ha riscosso un successo di consensi tra i nostri lettori. La vicenda è arrivata al Miur, sul tavolo della ministra Valeria Fedeli. La quale, ha immeditatamente risposto al dirigente scolastico veneto, nostro collaboratore, assicurandogli che sarebbero stati avviati approfondimenti.
Alla Fedeli e al suo entourage di Viale Trastevere interessa, in particolare, capire su quali basi poggiasse la richiesta di aspettativa presentata dal docente-avvocato al preside Zen e da quest’ultimo rifiutata: “quasi d’incanto – scrive il ds – la sua richiesta l’ho vista tramutarsi in certificato medico. Documento, ovviamente, non contestabile nè da parte mia verificabile”.
Il sospetto è che quell’aspettativa richiesta poggiasse su basi fragili. E lo stesso vale per il certificato medico prodotto a seguire.
Ora, poiché di certificazioni di questo genere, utili anche per godere dall’assegnazione provvisoria annuale, ve ne sono tantissime (ed in altissima percentuale sono presentate da docenti del Sud assunti al Nord), il Miur ha deciso di riunire, a breve, nella prima settimana di ottobre, un tavolo di esperti: l’obiettivo è “monitorare e controllare la fruizione della legge 104 da parte dei docenti e degli amministrativi della scuola”, ha scritto la Fedeli il 24 settembre in una lettera inviata al Corriere del Veneto.
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La prima inquilina del dicastero di Viale Trastevere ricorda che si tratta del “tavolo che ho annunciato lo scorso 4 luglio per elaborare efficaci strategie di monitoraggio e controllo sulla fruizione della 104 da parte del personale docente e amministrativo coinvolto nella mobilità e nelle assegnazioni provvisorie”.
Si prevedono, in sintesi, dei controlli a tappeto sulle richieste di fruizione dei permessi legati ad una propria invalidità o, più spesso, a quella di un parente o affine da accudire in via esclusiva.
Sul docente che ha sottoscritto il contratto il 1° settembre scorso per poi tornare al suo paesello del Sud, per dirla con Zen, la ministra ha specificato che “siamo per il rispetto delle regole e dei diritti e contro ogni abuso. Verificheremo se ce ne sono stati in questa vicenda coinvolgendo anche il nostro Ufficio scolastico regionale che si è già attivato“.
Qualora il Miur dovesse riscontrare irregolarità, il docente-avvocato avrà il suo da fare, perché dovrà mettere in campo tutta la sua competenza in campo giuridico.
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