Prof inidonei, il Pdl li lascia al loro destino: diventino Ata!

Alla vigilia dell’approvazione in Consiglio dei ministri del “pacchetto” di norme urgenti sulla scuola, si accendo il dibattito sui docenti inidonei. I rumors delle ultime ore danno ancora per incerta la volontà del Governo sull’annullare la norma, introdotta dall’esecutivo Monti attraverso la spending review, che trasferirebbe almeno 3.500 insegnanti non più idonei all’insegnamento nei ruoli di assistenti amministrativi e tecnici dei laboratori scolastici.
Dal Pdl nelle ultime ore sono state spese delle critiche verso un’eventuale annullamento della norma. A schierarsi contro l’abrogazione della norma è stata, in particolare, Elena Centemero, responsabile nazionale Scuola, Università e Ricerca del Partito delle Libertà, che ha detto di avanzare “una motivata contrarietà rispetto alla proposta” nata per ottenere “un impiego comunque proficuo di risorse umane. Cancellare la norma Monti configurerebbe un costo di denaro pubblico di 100 milioni di euro e l’ennesima penalizzazione di tanti giovani precari, lasciando del tutto improduttive 3.500 persone".
Per l’esattezza, il piano prevede il risparmio di circa 100 milioni di euro l’anno sino a tutto il 2017. E qui sta il vulnus della questione: dove reperire quei fondi? L’incertezza sulla copertura del risparmio è tale che il provvedimento a poche ore dall’approvazione del decreto rimane ancora in bilico.
Secondo Francesca Puglisi, capogruppo Pd in commissione Istruzione a Palazzo Madama, quei fondi vanno trovati. Sia perché si “punirebbero” migliaia di docenti afflitti da patologie varie. Sia perché si metterebbe in seria difficoltà il funzionamento delle amministrazioni scolastiche dove questi prof inidonei verrebbero forzatamente collocati.  E dichiara: "l’onorevole Elena Centemero forse non conosce il contenuto della cosiddetta ‘norma vergogna’ della spending review che il ministro Maria Chiara Carrozza ha assicurato alle VII commissioni di Camera e Senato di voler cancellare, con la unanime condivisione delle commissioni stesse, Pdl incluso".
La Puglisi ritiene che “non si tratta affatto di ‘impegnare risorse per favorire l’accesso di giovani nelle segreterie scolastiche’, nè di ‘impiegare utilmente persone altrimenti improduttive’. Si tratta piuttosto di ‘licenziare brutalmente 3.500 persone che con dedizione e merito stanno lavorando da decine di anni come precari delle segreterie scolastiche, occupandosi per esempio di ‘cose complesse’ come la rendicontazione dei fondi europei e tutto quel lavoro di contabilità e amministrazione che richiede la scuola dell’autonomia". "Quel lavoro – sottolinea ancora – non può essere svolto da insegnanti "inidonei", ossia non "falsi invalidi", ma persone che hanno gravi patologie e che per questo stanno svolgendo utilmente altri compiti, come l’apertura delle biblioteche scolastiche, o che avrebbero tutto il diritto di andare in pensione con l’istituto della dispensa, se lo vogliono".
Ancora una volta il Parlamento italiano, almeno quello in carica, dimostra di essere composto da “anime” ispirate modelli e valori ben diversi. Tra poche ore sapremo come è andata a finire.
Alessandro Giuliani

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