Il caso di Pietro Marinelli, il professore che ha accompagnato delle classi di una scuola, l’Itis Curie-Sraffa di Milano, teatro a vedere uno spettacolo sull’Olocausto e ha iniziato a urlare frasi di tipo negazionista, tanto da essere scortato fuori dalla sala, è arrivato fino a Viale Trastevere.
Il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ne ha parlato in un comunicato stampa. “Sulla vicenda del professore di un Itis milanese che ha interrotto una rappresentazione teatrale sulla Shoah, il Ministero, attraverso l’ufficio scolastico territoriale, si è subito attivato chiedendo una relazione sull’accaduto e sull’operato del docente”, così si legge nel messaggio.
“Non passerà sotto silenzio”, ha dichiarato ieri Yuri Coppi, dirigente dell’Ufficio scolastico territoriale di Milano, che, come riporta La Repubblica, garantisce “la dovuta attenzione e la necessaria severità” al caso. “Il negazionismo dell’Olocausto è assolutamente incompatibile con qualsiasi ruolo pubblico, ancor peggio nei luoghi deputati all’educazione dei giovani”, così si conclude il comunicato di Valditara. Resta da vedere cosa emergerà dalle indagini sul caso e se il docente verrà sollevato dal suo incarico o meno.
Sulla vicenda è intervenuto anche l’ex presidente del Consiglio Matteo Renzi, che ha scritto un tweet durissimo contro il professore in questione.
“Per me questo professore andrebbe licenziato domattina. La scuola pubblica non può accettare chi nega la verità storica”, ha scritto il leader di Italia Viva.
“Si tratta di libera manifestazione del pensiero, anche se di affermazioni totalmente non condivisibili come queste, arrivare al licenziamento è tutt’altro che immediato”, ha spiegato Franco Scarpelli, docente di Diritto del lavoro alla Bicocca a La Repubblica. “L’episodio è culturalmente grave, ma la valutazione disciplinare è cosa diversa. Deve essere instaurato un procedimento in contraddittorio che viene svolto da un ufficio apposito e in cui il docente deve essere ascoltato e può difendersi”, ha concluso.
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