Non mi vaccino, ma non rischio di essere sospeso e perdere lo stipendio, almeno nell’immediato. Ad affermarlo è un docente di Napoli, intervistato da “Repubblica” convinto no vax e pronto a tutto pur di evitare la somministrazione. Il professore, che insegna in una scuola media del centro di Napoli, ma che mantiene anonima la sua identità, è sicuro di poter eludere i controlli e snobba il Green pass che più che strumento rafforzativo, è “una gran rottura di scatole”.
Alla base del no al vaccino c’è la convinzione che lo Stato pregiudichi le proprie libertà e la conseguenza è trovare tutte le scappatoie possibili. La prima di queste è mostrare al dirigente la prenotazione del vaccino fissata per il 22 dicembre. Una data che però il docente sa già che non rispetterà ed essendo l’ultimo giorno di scuola prima delle vacanze, guadagnerà qualche settimana fino al rientro in classe con l’anno nuovo. Successivamente, essendo per ora l’obbligo fino al 15 gennaio, il prof ha in mente due strade, riproporre lo stesso stratagemma col dirigente oppure essere malato per qualche giorno. Un imbroglio certo, ma ritenuto indispensabile.
L’insegnante specifica di aver fatto da settembre ad oggi decine di tamponi a proprie spese per assicurare ad alunni e colleghi la sicurezza di non essere contagiato e dunque è consapevole di aver seguito le regole. Al tempo stesso sa che se ammettesse di essere no vax verrebbe “buttato sul lastrico”.
Secondo il docente però ci sarebbero anche altri colleghi che si comporterebbero come lui. Una di queste ogni venti giorni manderebbe a scuola un certificato medico per malattia e il medico della visita fiscale “ha potuto constatare che l’insegnante era a casa sua, apparentemente con un mal di schiena”. In pratica l’obbligo per gli insegnanti è una farsa e “ci cascano solo gli sprovveduti” conclude il prof.
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