Curiosa decisione presa dall’istituto professionale per i servizi enogastronomici “Rossini” di Napoli, dove, il Consiglio d’Istituto ha deciso di alternare la chiusura e l’apertura dei bagni degli studenti nel corso delle ore di lezione. Per cui, gli studenti potranno andare in bagno dalle 9.30 alle 10, poi dalle 10.30 alle 11 e così via.
La notizia è riportata da Il Mattino, che ha raccolto le motivazioni di questa scelta direttamente dalla preside dell’istituto: “È chiaro – spiega la dirigente D’Avino – che se un ragazzo dice di aver davvero l’esigenza di uscire può andarci in qualsiasi momento. Ma il provvedimento ha una logica. Prima di tutto i bagni devono essere tenuti puliti e noi abbiamo solo 17 bidelli, che staccano alle 14.30 quando spesso le lezioni finiscono dopo le 14. E i bidelli da noi puliscono anche i laboratori di cucina, un lavoro impegnativo. Ma poi anche per dare delle regole: la scuola ha uno scopo sociale, e noi abbiamo una responsabilità che ci è data dallo Stato, dobbiamo rispettarla”.
Questa sembrerebbe però l’ultima regola in ordine cronologico adottata dalla scuola napoletana: infatti, pare che gli alunni non possano presentarsi con i pantaloni della tuta, ma soprattutto è divieto assoluto per i ragazzi presentarsi con la barba: “È la professione a cui li prepariamo – prosegue D’Avino – che lo richiede. Se a uno chef cucina cade un pelo di barba nel piatto, non va bene. Questa regola è stata più difficile da far rispettare, soprattutto perché vedono chef in tv con la barba“.
Regole rigide per degli adolescenti. Che però invece pare ne abbiano compreso la logica e accettate: “Il divieto della barba è più che giusto – racconta Antonio Condemi, rappresentante degli studenti – io stesso lavoro e me lo impongono sempre. I bagni a tempo? Questo nuovo orario consente a tutti di andarci, prima era più corto ma ora va bene”.
Una scuola dove le regole sono il perno, ma che vuole comunque mettere al centro sempre la democrazia e le scelte condivise. Infatti, gli alunni, per bocca del rappresentante Condemi, anticipano che vorrebbero proporre la settimana corta, dato che, lavorando il venerdì sera molti, arriverebbero stanchi il lunedì mattina.
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