Quando una pipì rende famosi, al punto che, dopo la sua riammissione, le agenzie ci dicono pure degli argomenti che ha trattato al suo primo giorno di scuola l’ormai conosciutissimo prof Rho, multato per avere fatto il bisognino alla due di notte, su un cespuglio di campagna, ma che dimenticò di ricordare all’atto della sua immissione in ruolo. Una dimenticanza giustificata pure dal fatto che il suo casellario giudiziario era del tutto pulito.
Dopo una prima presenza martedì per sbrigare pratiche burocratiche, ieri il professor Stefano Rho è rientrato ufficialmente a far lezione al liceo Falcone di Bergamo: il docente è stato reintegrato dopo l’assoluzione del tribunale che ha annullato il suo licenziamento causato dalla mancata comunicazione di un ‘precedente penale’ relativo al fatto di essere stato sorpreso dai carabinieri a fare la pipì in un cespuglio 11 anni fa.
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Rho è arrivato a scuola in bicicletta, si è fermato a parlare con qualche collega ed è stato abbracciato da un paio di studenti che già martedì l’avevano accolto con affetto. “Finalmente torno alla normalità e a fare quello che mi piace, lavorare con i ragazzi – ha detto – A me è andata bene, ma non posso dimenticare la situazione di molti miei colleghi che, per colpa dell’autocertificazione, sono ancora a casa senza lavoro. Dobbiamo fare qualcosa per loro”.
Poi la prima lezione su Nietzsche del quale, amiamo supporre, avrà citato lo Zarathistra. E citandolo avrà pure detto, ricordandolo, che sono tanti i “ricordi” che non vogliono essere ricordati: “beati i dimentichi”, perché i ricordi spesso non ci sollevano dalla pesantezza che alcuni fatti possono creare nella nostra coscienza. Come la memoria di quella trasgressione sopra un cespuglio: scordata da lui ma ricordata dalla burocrazia, che ama ricordare ciò che fa comodo.
Ma per lui ormai è andata, aspettiamo di sapere la sorte di tutti gli altri che hanno scordato la pesantezza di taluni ricordi
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