Ancora violenza contro un docente. Questa volta la vicenda è avvenuta a Firenze, presso Istituto tecnico Sassetti Peruzzi, dove una prof, dopo aver sequestrato il cellulare ad un alunno, ha ricevuto un pungo al petto.
Come riporta il Corriere Fiorentino, la docente dopo essere stata colpita, ha mantenuto la calma ed ha deciso di proseguire la lezione. Solo alla fine ha avvisato i colleghi e chiamato il 118. La docente è stata portata al pronto soccorso per un controllo, dove le è stata diagnosticata una contusione toracica e prescritto qualche giorno di riposo.
In seguito, viene convocato un consiglio di classe straordinario: per lo studente scatta il provvedimento disciplinare, 15 giorni di sospensione (senza frequenza) e l’obbligo di fare una serie di incontri con gli psicologi che curano lo sportello di ascolto della scuola.
“Nonostante la nostra scuola abbia un’utenza molto variegata e per certi tratti complessa, è la prima volta che capita un episodio di violenza”, commenta il dirigente scolastico Osvaldo Di Cuffa. Gli insegnanti hanno chiesto una sanzione che fosse da esempio per tutti. “Ma anche gli studenti attendevano con apprensione la decisione del consiglio di classe: per loro è stato un fatto straordinario, sono rimasti spiazzati”, continua il preside. Il ragazzo che ha aggredito la professoressa, spiega il dirigente “ha alcune difficoltà di relazione, soprattutto nei confronti degli adulti, ma non è un bullo, non ha mai avuto prima comportamenti violenti”. L’insegnante non ha fatto denuncia e non ha alcuna intenzione di farlo, vorrebbe piuttosto incontrare la famiglia e il ragazzo.
Nella scuola verranno organizzati momenti di riflessione e incontri in tutte le classi, su quello che è accaduto. Oltre “ad affrontare la questione della gestione dei telefonini”, aggiunge il preside, che ricorda come “i ragazzi non riescono a non usarlo, ma così non stanno attenti”.
L’idea del preside è quella di emanare una circolare per vietarne l’uso e comprare delle cassette di sicurezza dove depositare i telefoni e custodirli durante l’orario scolastico: “L’idea di proibirlo ci dispiace, non vorremmo arrivare a tanto, preferiremmo educare a un uso intelligente del telefonino, anche perché alcuni insegnanti lo usano per far lezione, soprattutto con i ragazzi stranieri. Ma vietarlo è l’unica cosa che funziona sul serio”.
L’idea, ovviamente, non piace agli studenti.
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