La motivazione sarebbe stata quella di non volere interrompere le lezioni durante un controllo della polizia con i cani antidroga; operazione fra l’altro svolta in varie scuole cittadine ed autorizzata dal dirigente scolastico.
Il professore però, alla vista degli agenti, si era opposto ai controlli in classe durante la sua ora, dopo essersi accertato che non ci fosse alcun mandato della magistratura. Alla notizia che la polizia era stata autorizzata dal dirigente scolastico, aveva minacciato gli agenti di denunciarli per interruzione di pubblico servizio, ottenendone l’allontanamento dalla classe in nome della libertà di insegnamento. E allora, qualche giorno dopo la dirigente scolastica aveva avviato un procedimento disciplinare contro il docente, trasmettendo gli atti all’Ufficio scolastico provinciale di Terni e alla direzione dell’Ufficio scolastico regionale dell’Umbria, in quanto la sanzione richiesta era maggiore di dieci giorni.
Sembra che il professore, dicono le agenzie, impugnerà la sanzione davanti al giudice del lavoro, con il patrocinio del sindacato dei Cobas, di cui è referente provinciale.
Per i Cobas “quello di interrompere la normale attività didattica da parte della polizia è un atto grave, indice del clima sociale e politico nel nostro Paese. La scuola non è un riformatorio”.
Sembra tuttavia che lo stesso insegnante, già nel 2008, sia finito alla ribalta della cronaca per aver tolto il crocifisso dall’aula, durante le proprie ore di lezione, in un altro istituto superiore di Terni.
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