I lettori ci scrivono

Professione docente, abusi palesi ed esposizione mediatica

Cominciano a girare sul web alcuni filmati di docenti impegnati nella DAD (didattica a distanza) che preoccupano moltissimo. Ridicolizzati e sbeffeggiati. L’immagine  globale della categoria, quella di tutti i docenti (non solo dei pochi inetti), quella di “tutta l’erba un fascio”, già tanto compromessa nella considerazione generale, ne uscirà con le ossa frantumate.

E sarà molto tardi.

Lo si prevedeva da subito ed in tempi non sospetti senza ancora avvisaglie. Tutti messi in piazza.

E’ chiaro che sono pur sempre possibili  anche nei migliori insegnanti sviste  o altro dovuto anche a molta stanchezza. I docenti (a ciò obbligati da totale cecità culturale ed istituzionale, se non abissale  ignoranza o mancanza di attributi) stanno lavorando 48 ore  su  24  al giorno! Molti dirigenti non lo sanno e ciò è già gravissimo, oppure, ed è anche molto peggio, fanno finta di non saperlo.

I docenti hanno dimenticato e perso le loro  famiglie  e la loro vita privata. Perderanno  totalmente  anche la loro dignità.

Ad emergenza finita, quando poi tutti si scateneranno, finiranno persino per  rimpiazzare  nel generale ludibrio  le barzellette simpatiche sui Carabinieri che, a differenza degli insegnanti, sono stati, però, e saranno sempre amati e rispettati per quello che tutti, al di là delle battute, loro riconoscono con vero rispetto.

Tutto questo per una  DAD  che  non ha nulla di legittimo, che è contro ogni norma di legge e che, così “imposta”, è assolutamente anticostituzionale.

Per i Dirigenti ed i loro stretti collaboratori  poi è persino passibile di reato penale ai sensi  art. 661 c.p. che già lo prevede per chi abusa della credulità altrui, figuriamoci per chi  abusa del proprio potere e ruolo.

Si rifletta. Fermiamoci. Siamo inequivocabilmente alla isteria di massa, tutti o quasi tutti  presi da ridicola ansia di prestazione e dal voler apparire i più bravi spesso sulle spalle e lavoro di altri e per taluni anche sulle loro spesse spalle, senza nemmeno immaginare quanti improperi si va tacitamente raccogliendo ed ampiamente meritando.

Si  ricordi che le varie (e spesso stravaganti) circolari ministeriali non hanno alcun  valore normativo; non possono sostituire (o peggio violare) le leggi dello Stato il T.U. della Scuola o la stessa Costituzione Italiana sulla libertà di insegnamento.

La giusta ed equilibrata necessità di non abbandonare gli alunni sia fondata non su assurde ed illegittime imposizioni di metodi, strategie e mezzi da utilizzare. Pensare, poi, ad una rimodulazione della programmazione o a Consigli di classe on line formalmente validi  è solo una imbecillità certificata ed ampiamente dimostrabile, leggi e norme vigenti alla mano.

Si lascino, invece e con  la dovuta  totale serenità, i docenti liberi di metter in campo le loro ricche professionalità come meglio credono e (ce lo auguriamo tutti) solo se lo credono. Lavoreranno molto meglio e con esiti ben più pregnanti.

Un’ultima considerazione  è da porre su tutte queste piattaforme di DAD  on line che ricordano tanto quegli imprenditori sorpresi subito al telefono in occasione del terremoto de  L’Aquila quando hanno trovato subito il modo di “fregarsi le mani” per i futuri guadagni.

Non oso infine pensare (perché qualche “scienziato” a Roma  poi ci penserà) a questa DAD quale mezzo in futuro per risparmiare su docenze, su organici e persino sulle strutture edilizie scolastiche.

Cosimo D’Agostino

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