Professori, i nuovi schiavi

In una calda giornata di luglio quando i prof sono in vacanza e alcuni ancora per poco impegnati negli esami di stato, arriva una candida, ingenua, strabiliante  proposta:la nuova bozza di Riforma sulla scuola. Definirla carne da macello è poco, ci manca solo la forca e il carico bestiame e il quadro è completo. Il governo Renzi non poteva  esimersi  dallo sperimentare un’ennesima riforma che fa sembrare quasi “oro” quella Gelmini. Renzi era quello che non voleva tagliare sulla scuola, ma voleva partire dalla scuola, dalla qualità della scuola! Certo in questa fase dell’anno i docenti sono in vacanza (e questo è uno dei punti che “ribolle”) e la guardia è bassa, non si può scioperare, le scuole sono semideserte… È il momento giusto per lanciare una delle più interessanti riforme del secolo!!!

Partiamo da  due autunni fa. Renzi forse era un po’ distratto o si occupava d’altro, quando i docenti di tutta Italia mobilitarono mezzo mondo contro le ventiquattrore  obbligatorie a parità di stipendio, proposte  dal governo Monti. Mentre scrivo (2/7/2014) sento al Tg che la parola chiave del semestre europeo è “coraggio”. La stessa parola che potremmo usare per definire tale modello di scuola. Ci vuole coraggio, infatti, a fare proposte del genere.  Ma passiamo ai fatti: uno dei primi nodi da sciogliere è il nuovo contratto di lavoro, il vecchio è scaduto e bisogna rinnovarlo. La storia degli scatti è risaputa, si sta cercando il miglior sistema per non darli a tutti, perché i prof sono già superpagati, lavorano poco e hanno tre mesi di ferie all’anno. Questa è la logica e l’idea di scuola che si è prodotta nel nostro paese: il prof “fortunato” che si gratta la pancia. Il più bel mestiere dl mondo, stipendio a luglio e agosto e gli altri a lavorare! Questa è l’indegna idea che molti italiani, e secondo me anche politici, hanno del nostro lavoro, come se nove mesi all’anno noi andassimo solo a vendere qualcosa al mercato ortofrutticolo (senza nulla togliere alla dignità dei  fruttivendoli).  

Ebbene il governo, invece di sciogliere l’annoso problema degli scatti e degli stipendi butta tutto nel calderone con un’enorme furbata. Il monte ore settimanale aumenta ,a parità di stipendio, obbligatoriamente a 36 ore (tagli). I docenti si accollano le supplenze brevi (tagli e i precari a spasso). I licei saranno di 4 anni e non più di cinque (tagli) e a luglio, dopo tutto ciò, tutti al lavoro! Ah dimenticavo: scuole aperte dalle 7 alle 22! UauHHH! Che figata! (Sarà effetto della notizia, ma già parlo come i mie alunni).

Ci sarà però un premio, ma solo per i meritevoli, i i più capaci e quelli che vogliono lavorare DI PIU’. (Se uno è capace ma vuole solo lavorare le sue ore, non ha il premio? Chissà!) Chi decide i meritevoli, il preside. Bisogna essere fortunati e avere presidi onesti ed equi e che non si fanno adulare!

Non ci sono parole… ne abbiamo sprecate tante!

Questa volta i fatti si commentano da soli!

Questa sarebbe la scuola di qualità!

 Siete sulla buona strada o meglio… già lo eravamo da parecchi anni. Ma peggiorare si può.

Ci avete stupito con effetti speciali, ma non ci avete detto quali sostanze dobbiamo iniettarci per sostenere tutto ciò. Potreste preparare il kit del professore con sostanze allucinogene per sopportare il tutto, potreste doparci o sperimentare nuove sostanze per reggere il gioco, anche le noccioline di Super Pippo.

Parlatene al Ministero, mi sembra una proposta decente in linea con la vostra!

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