Profumo a Palermo: “Fuoricorso? E’ un problema culturale”

A parlare di merito e fuori corso oggi il ministro dell’Istruzione e l’Università, Francesco Profumo che, a margine della inaugurazione a Palermo del Cesimed, il centro di facoltà per l’apprendimento e l’addestramento con simulatori e tecnologie multimediali del reparto di anestesia e rianimazione del Policlinico ”Paolo Giaccone”, ha risposto ai giornalisti. E poi ha continuato.
“Credo che la scuola sul rispetto delle regole debba dare un segnale forte. I fuoricorso hanno un costo anche in termini sociali. Dobbiamo creare le condizioni perché i nostri studenti possano seguire con regolaritài loro corsi e soprattutto, nel caso in cui abbiano un’attività di lavoro, facciano una scelta: quella del part-time. Questo sarebbe un buon viatico per creare cittadini migliori in grado di gestire il proprio tempo al meglio. Il mio è un invito forte alla scuola e all’università’ anche perché’ i costi del non fare sono costi che il Paese non può’ più’ sostenere”.
Immediata la reazione di Prc, attraverso la responsabile scuola e università del Prc Sicilia Maria Merlini: vergognose le parole di Profumo a Palermo.
Le dichiarazioni di oggi del Ministro Profumo all’Università di Palermo, secondo cui gli studenti fuori corso sarebbero un costo sociale, sono un’autentica vergogna.
Dopo i pesantissimi tagli avviati dalla riforma Gelmini – lodata e fatta propria dall’attuale Governo – che hanno sottratto all’università pubblica risorse e strutture necessarie, precarizzato ulteriormente il personale docente dequalificando l’offerta formativa, costretto moltissimi aspiranti ricercatori alla fuga verso atenei di altri Paesi per mancanza di investimenti sulla ricerca, il Ministro punta il dito sugli studenti fuori corso accusandoli di essere una delle cause dello spreco di risorse dell’università, piuttosto che, invece, la logica conseguenza della mancanza di investimenti sulla formazione.
A questo si aggiunga la beffa del consiglio agli eventuali studenti lavoratori di optare per il part-time, in una regione in cui quei pochi giovani che hanno un lavoro sono costretti a condizioni di assoluta precarietà, con orari e ritmi di lavoro non certo scelti da loro.
A queste dichiarazioni inaccettabili è necessario rispondere con una grande mobilitazione, contro il governo Monti, per il diritto allo studio, per chiedere un serio investimento sulla formazione e la ricerca come risorsa per lo sviluppo economico e sociale della nostra isola.
Una cinquantina di studenti universitari palermitani hanno inoltre manifestato davanti alla facoltà d’Ingegneria, all’interno del campus universitario, contro il ministro Profumo. La sua auto è stata anche bersagliata con un lancio di uova.

Pasquale Almirante

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