Profumo: “A scuola a cinque anni”. Contrari gli psicologi

“In ogni caso, per cominciare prima, l’intera didattica della scuola elementare dovrebbe essere rivista ed adeguata alle esigenze di apprendimento specifiche di alunni più piccoli”. Interviene così la psicologa di fronte al progetto allo studio del ministero dell’Istruzione, per anticipare a 5 anni l’ingresso nella scuola e diplomarsi prima.
“A 5 anni i bambini sono ancora abbastanza piccoli. Non tutti hanno ancora il coordinamento mano-occhio per poter scrivere in modo fluido. A volte si rischia di chiedere uno sforzo eccessivo”. Inoltre “molti bambini hanno ancora l’esigenza di muoversi, soprattutto i maschi. Se lo si volesse fare bisognerebbe rivedere la didattica e i programmi dell’intero ciclo. Tenendo presente che non conta solo l’intelligenza del bambino, ma anche la sua necessità di muoversi e fare attivamente le cose.” Considerando poi le classi affollate delle nostre scuole e se si ha intenzione di lasciare le cose come stanno, anticipando solo l’ingresso, allora è meglio non cambiare, dce ancora l’esperta. Il modello da seguire, per l’esperta, è quello della Finlandia “dove si va a scuola a 7 anni e i ragazzi a 15 anni hanno migliori risultati a livello europeo, sia in campo umanistico sia scientifico”.
Intanto il ministro Francesco Profumo spiega a Radio Capital: 
“E’ per creare la scuola del futuro, che sia allineata alle direttive europee e alle migliori pratiche europee. Ci stiamo lavorando, non siamo ancora arrivati alla conclusione definitiva, e questa dell’anticipo dell’ingresso a scuola deve essere un’opzione. L’obiettivo, al contrario di quanto denunciano i sindacati, non è di tagliare ma di creare un sistema formativo migliore per avere cittadine e cittadini più robusti in grado di competere in un mercato del lavoro sempre più europeo”. Il Ministro interviene poi sulla questione delle cattedre vacanti, 24mila: “Quello che io sto facendo è ridisegnare l’amministrazione di tutta la scuola per fare in modo che questo non accada più, intanto qualcosa è stato fatto con l’immissione in ruolo di 22 mila docenti”. Intervenendo poi sul problema dei precari il ministro dell’Istruzione ha detto che “ora ci sono i concorsi, se un precario vince, accelera l’immissione in ruolo, sennò resta in graduatoria. Il primo concorso sarà a fine mese, quello successivo, l’estate prossima, si svolgerà con regole semplificate rispetto a quello imminente. E rivolto alla Lega che parla di razzismo per il progetto dei tablet al sud Italia, Profumo ha detto che c’è “un progetto da 24 milioni di euro per tutta Italia, l’obiettivo è dare un tablet a tutte le classi, per il processo di modernizzazione.”

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