Premettendo che la riorganizzazione è avvenuta in attuazione del provvedimento che ha imposto a tutte le amministrazioni dello Stato una riduzione complessiva delle dotazioni organiche (per cui gli uffici dirigenziali generali del Miur scendono, ad esempio, a 27 con una riduzione di 7), Profumo ha aggiunto che “in tutte le ipotesi di accorpamento la somma della popolazione studentesca delle regioni interessate continua a essere inferiore rispetto a quella di singole regioni come la Lombardia, la Campania e il Lazio”.
“Nelle regioni coinvolte dall’accorpamento degli uffici scolastici non cambierá – ha assicurato comunque il ministro – il servizio prestato all’ utenza sul territorio regionale. Anche grazie all’utilizzo di nuove tecnologie, affiancate a una presenza amministrativa sul territorio, si sperimenterà un nuovo modello organizzativo che consentirà di coniugare l’esigenza di efficienza della struttura amministrativa con quella di contenimento della spesa senza alcun depauperamento del funzionamento del sistema scolastico nei territori interessati”. (Ansa)
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