Profumo ad Assisi: la mafia più preoccupata della scuola che della giustizia

“Questo tentativo di guerra psicologica, che significa far venire meno la fiducia nelle istituzioni più importanti del Paese, la scuola, che significa minare profondamente l’unità del Paese attraverso l’indebolimento dei più deboli, è stato sconfitto.
 E’ stato sconfitto come il lupo di San Francesco”. “Sono padre di 3 figli, ho una moglie insegnante ed ho vissuto la mia vita all’interno della scuola e soprattutto sabato, in viaggio da Torino a Bari e poi a Brindisi, ho pensato a quanto accaduto. La reazione del Paese, comunque ma soprattutto la reazione dei ragazzi già con l’apertura delle scuole di ieri sera alle 18,00 ha dimostrato un “no”, ma un no fortissimo a questa azione bestiale e vigliacca, che ha cercato di colpire la parte migliore del Paese.”
 “Questa mattina”, ha continuato ancora Profumo, “ i nostri studenti con le loro famiglie sono andati a scuola con serenità ritrovando la loro scuola, una scuola più forte e più capace di contribuire alla crescita del Paese”
Entrando tuttavia nel tema della giornata di Assisi, il ministro ha affermato che da questa città della Pace “parte un messaggio che in questo momento deve essere di fiducia, di pace e di unità. La scuola è luogo di unità per tutti gli italiani.
 E’ luogo di democrazia, è luogo in cui si costruiscono le giovani generazioni. Il giudice Caponnetto, già nel 1994 scrisse che la mafia è molto più preoccupata della scuola e della cultura che della giustizia. Credo che questo lo dobbiamo ricordare ogni giorno”

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