”La cabina di regia sulla cosiddetta ‘agenda digitale’ sta lavorando su sei grandi temi: le infrastrutture, il commercio elettronico, la scuola, l’educazione dei cittadini, il governo e le comunità intelligenti”.
”E’ un ‘progetto Paese’ che punta a superare i particolarismi e le singole sperimentazioni. Elementi centrali in questa operazione sono la scuola, quindi le nuove generazioni, e il recupero delle persone di età maggiore, che non sono ancora vicine al digitale. In questo è ancora la scuola che può intervenire. Ci sono esempi molto interessanti di progetti.
Uno per tutti: nel pomeriggio i ragazzi dedicano un po’ di tempo per insegnare agli adulti, ai loro nonni che cosa significa utilizzare internet, che cos’è un computer.
E a fronte di questo impegno ottengono crediti per la maturità. A scuola il digitale deve essere per tutti. La nostra è una scuola di grande democrazia ed è il presidio principale dello Stato.
L’impegno quindi è di portare tutti i nostri ragazzi, indipendentemente dalla città in cui vivono e dalla loro condizione sociale, a essere cittadini di domani, con una competenza e una preparazione dal punto di vista delle tecnologie digitali che siano quelle di un Paese moderno”.
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