“Occorre trovare in Parlamento la soluzione più indolore possibile per la scuola che è centrale e deve trovare una soluzione che non la penalizzi”. Ha assicurato pure che è stata “confermata nella VII Commissione l’abrogazione degli articoli e gli emendamenti ma l’obiettivo è di trovare una copertura dei soldi complessivi per avviare un processo di rinnovamento senza penalizzazioni”.
Riferendosi al prof suicida, Profumo si è detto “vicino” alla famiglia del professor Carmine Cerbera, docente di storia dell’arte, che si è tolto la vita dopo anni di precariato. “Sono rimasto molto colpito – ha detto Profumo, conversando coi giornalisti a margine di un convegno a Milano – rispetto a questo gesto che ha colpito me in particolare e sono molto vicino alla famiglia”. Il ministro ha poi aggiunto che non “è stato fatto nulla, ad oggi, per non peggiorare la situazione delle persone che non hanno un posto fisso all’interno della scuola. Questo è un processo che dura da molti anni. Io sto lavorando per cercare una normalizzazione”.
Diversi sarebbero i commenti del mondo politico locale, mentre un ricordo del docente è stato fatto dal Consiglio comunale di Napoli, presieduto da Raimondo Pasquino e le scarne parole del sindaco e della giunta che parlano di «drammatica scomparsa».
Silenzio invece da parte dell’assessorato regionale alla scuola, ha scritto Corrado Gabriele, consigliere regionale Sel, ed ex assessore alla scuola, “ma è un silenzio che va di pari passo con l’impressionante assenza di iniziativa dell’assessorato regionale all’istruzione in difesa della scuola pubblica, sottoposta alla scure della riforma Gelmini degli ultimi anni”.
E la tragedia così diventerebbe, per i giornali locali, pure occasione per polemiche politiche tra consiglieri e presidenza della regione Campania.
“È orribile speculare sulle tragedie umane” ha commentato qualcuno e come capita spesso invece di avere parole di commozione e di solidarietà per la famiglia, si sciorinano fondi e iniziative per l’istruzione, dimenticando pure le proteste che dai tanti precari e disoccupati si leva.
Intanto anche il segretario generale della Cisl, Francesco Scrima, scrive sul sito del sindacato che questo grave lutto deve essere una ragione in più per difendere il lavoro.
La morte di Carmine Cerbera, “richiama nel modo più doloroso un dato che non andrebbe mai dimenticato: non sono numeri, aride cifre, quelle di cui si discute parlando di organici e di tagli, ma persone. C’è stata troppa disinvoltura a “scrivere norme che hanno sottratto risorse alla scuola e azzerato, per molti, la possibilità di continuare a lavorarci. Solidarietà dunque con i suoi familiari, “al cui dolore ci uniamo in modo sentito e profondo.”
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