“Nel mese di dicembre abbiamo investito un miliardo anche sul tema della sicurezza dell’edilizia scolastica che coinvolge 64 milioni di metri quadrati”, afferma Profumo sottolineando però che “i vincoli europei sul patto di stabilità, anche se ci sono comuni e province che hanno risorse a disposizione, non ci permettono oggi di travalicare il patto. L’Europa si sta ponendo il problema perchè istruzione, università e ricerca sono investimenti in direzione della crescita. L’Europa si pone il tema perchè sa che questi sono investimenti per la crescita e potrebbero essere scomputati dal patto di stabilità. Ma l’Europa ci chiede di essere capaci di mantenere il controllo di questi scavallamenti e di essere efficaci”.
“La situazione generale è certamente migliorata negli ultimi anni, dal 2000 al 2011 la dispersione diminuisce e aumenta il numero dei diplomati. Con Europa 2020 nel nostro continente abbiamo alcuni obiettivi. La dispersione scolastica sotto il 10% e diploma superiore al 40%. Siamo lontani da questi obiettivi. Sono disegni che hanno bisogno di forte interazione con il sistema Paese. E’ quello che stiamo facendo in questi sei mesi, in particolare con interventi sulla diminuzione della dispersione”.
“Sul tema della dispersione è stato avviato un programma specifico nelle regioni della coesione con una spesa di 107 milioni su 100 microaree di Campania, Calabria, Puglia e Sicilia dove ci saranno interventi particolari. Nel mese di gennaio col Cipe altri 500 milioni su sicurezza e 100 milioni su nuove scuole”.
Poi, rispondendo anche alle domande dei telespettatori arrivate tramite twitter, ha parlato di una sorta di “ministero della vita” che abbracci il ciclo istruzione-lavoro.
“Non tutti hanno la stessa capacità e non tutti mettiamo lo stesso impegno nelle cose. Dobbiamo valorizzare le capacità e l’impegno. Poi possiamo fare analisi più dettagliate. Non parlerei di merito ma di valorizzazione delle capacità e dell’impegno in un contesto solidale”.
Alcuni paesi “valorizzano lo sforzo della persona, analizzano da dove partono e dove arrivano che è diverso dal valorizzare l’obiettivo finale che viene raggiunto. Credo che sia questo il tema culturale che deve essere discusso insieme a quello importantissimo dell’equità. Un paese moderno deve essere un paese solidale e dare le stesse chance a tutti, ma deve anche sapere valorizzare le capacità e l’impegno delle persone”
Per questo motivo, ha concluso il ministro, “la scuola deve diventare diversa e moderna. Ma non ha bisogno di nuove riforme. Serve, piuttosto una sorta di ministero della vita che faccia tutt’uno di scuola, ricerca, istruzione e lavoro”.
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