“L’orientamento, purtroppo, non fa parte della cultura del nostro Paese. I dati ci dicono che il 20% degli immatricolati al termine del primo anno lascia l’università. Ed il 40%, alla fine del percorso, dice che non avrebbe scelto la facoltà frequentata. Il nostro Paese non è capace di dare informazioni per fare delle scelte che corrispondano ai sogni dei nostri studenti.
I ragazzi avrebbero bisogno di visitare le università, ha proseguito Profumo, provare ad assistere alle lezioni, visitare attivamente le fabbriche, i luoghi di lavoro. L’ottanta per cento degli studenti si iscrivono all’università per sentito dire. Dobbiamo quindi tornare al servizio degli studenti. Le università devono pensare seriamente all’orientamento che deve essere in itinere e riguardare, soprattutto, il secondo semestre del primo anno. A quel punto, infatti, possono scegliere un loro percorso definitivo”
Il caso della querela del ministro Valditara allo scrittore Nicola Lagioia sta alimentando nuove polemiche…
I giovani sono sempre più “schiavi” dei social media. Tanto che, sulla scia di quanto…
Dall'11 dicembre 2024 e fino alle ore 23:59 di lunedì 30 dicembre 2024 sarà possibile…
Pare che proprio alle ore 10,21 esatte di oggi, 21 dicembre, sia entrato, bene accolto, il…
In questi giorni è diventata virale sui social la lettera di un docente, pubblicata sul…
Una vicenda alquanto contorta è avvenuta a Catania quasi un mese fa, resa nota soltanto…