Quali sono i suggerimenti per non farsi sopraffare dal panico di esami e dalle ansie di prestazione scolastica?
Tanti, a giudicare da quelli che sgomitano sul web.
Eccone alcuni: respirate profondamente, il cuore dalla gola andrà da qualche altra parte;
pensate positivo, nel senso di auto convincersi di essere i migliori, ma potete pure taroccarvi la fantasia pensando che se aveste quel tal docente davanti a una consolle di un video gioco lo battereste al colpo;
ma c’è pure l’effetto estraniamento per cui potete recarvi a fare esami con il costume da bagno sotto i pantaloni e la tovaglia dentro lo zaino, cosicchè quando il cuore si spaura potete asciugarvi il sudore col telo o togliervi i calzoni fuori aula immaginando di nuotare;
qualche mezza giornata prima delle prove lasciate i libri e godetevela.
Altri consigli? Basta girare per il web o cercare un confessore, in ogni caso si può pure fare a mente il calcolo di quante generazioni di studenti siano passati da questa fase e quanti panici si siano depositati sui banchi chieddno perdono per le mille strafottenze.
E in questa marea montante di consigli si è pure inserito il ministro dell’istruzione, Francesco Profumo, che suggerisce: “Non bisogna aver paura. Anzi. Più si è sereni, migliori saranno i risultati.”
“Ai ragazzi dico di affrontare questa prova con la massima serietà. Quelli che si fanno a scuola sono i primi esami della vita. Se si impara a rapportarsi con essi nel modo dovuto, la stessa serenità la si potrà dimostrare poi nella vita”.
E dopo avere inviato il consueto “in bocca al lupo” a tutti gli studenti, il ministro non si è lasciato sfuggire l’occasione per affermare che “gli esami sono la sintesi di quel che si è fatto durante l’anno e perciò se avranno studiato avranno certamente buoni risultati”.
E a chi gli ha chiesto quale fosse il ricordo dei suoi esami di maturità, nel 1972, Profumo ha detto: “Ne ho un buon ricordo. All’orale avevo portato la mia materia che era fisica e poi hanno sorteggiato filosofia. Ed è stato bello fare la connessione tra le due materie. Mi è molto piaciuto”.
Lui ha preso il massimo dei voti, 60/60, per cui ha potuto aggiungere: “E’ stato il primo momento in cui mi sono trovato a dimostrare le cose da solo. E’ stata una crescita accelerata, non solo per me ma anche per i miei compagni, ma non ho avuto paura. Eravamo andati a studiare nella casa di campagna della nonna di un mio compagno.”
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