Non è piaciuta agli studenti, e nemmeno ai sindacati, l’infelice proverbio pronunciato dal ministro Profumo sull’uso del bastone e della carota. Ricordiamo che il ministro dell’istruzione, lunedì scorso, durante la presentazione del bando per le Smart Cities a Genova, nella sede della Regione Liguria, ha detto che il Paese per essere allenato, ha bisogno di un po’ di bastone e di un po’ di carota, qualche volta dobbiamo utilizzare un po’ di più il bastone e un po’ meno la carota, altre volte viceversa, ma non bisogna abituarsi ad avere troppa carota.
In risposta a questa bella provocazione, il segretario generale della Flc Cgil, Mimmo Pantaleo in chiusura della riuscitissima giornata di mobilitazione e sciopero con un comizio a Roma, ha risposto dal palco di Piazza SS. Apostoli criticando decisamente il governo e dicendo che è eccessivamente autoritario.
Si tratta di tecnici che pensano non a governare, ma a comandare. Poi rivolgendosi direttamente e al ministro Profumo ha detto: "eviti termini come bastone e carota perché‚ in questi mesi abbiamo assistito solo a bastonate". È il caso di dire che Profumo pianta carote e raccoglie sonore contestazioni, infatti dalle 100 piazze italiane piene di studenti gli vengono restituite le carote mal piantate dal ministro. È importante ricordare al Ministro che “piantare carote” nel senso figurato, significa raccontare bugie o cose spropositate, proprio come accade nella similitudine tra il terreno morbido e dolce (gli studenti), immagine di credulità , nel quale le carote (il Ministro), immagine della bugia, allignano meravigliosamente.
Ma questa volta gli studenti non ci stanno e non credono più alle belle parole del Ministro, e restituiscono al mittente con grande prova di maturità le carote. Le promesse del ministro di una scuola più moderna, più europea, di maggior qualità, naufragano in una realtà tristissima, fatta di belle parole che non trovano corrispondenza nei fatti, che invece sono opposti agli intenti dichiarati. L’anno scolastico è cominciato nel solito caos. Si tenta di sottrarre, anche agli studenti, gli spazi di democrazia interna alle scuole con l’approvazione del PDL 953, le scuole fino a tutt’oggi sono state private dei fondi contrattuali, per cui non è garantita la normale organizzazione interna. A tutto questo si aggiunge il blocco dei contratti e delle anzianità è reiterato, si aumenta l’orario di lavoro abbassando ovviamente la qualità del servizio, si nega l’indennità di vacanza contrattuale. E non è finita. Mentre migliaia di precari lavorano e mandano avanti la scuola nella più totale incertezza, viene bandito un inutile e costoso concorso. La scuola, i giovani e i dipendenti pubblici con gli stipendi più bassi d’Europa continuano a pagare per gli sprechi, la corruzione, la mala politica. Bisogna cambiare musica e finirla di piantare carote.