In una intervista al Messaggero il ministro Profumo parla di università e in modo particolare della richiesta fatta dal presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, di sollecitare ricerca e innovazione: “La sollecitazione da parte del presidente Squinzi è giusta. Per quanto riguarda la ricerca si è cercato di creare un sistema con processi semplici e stabili nel tempo. Mi riferisco ai bandi realizzati e che fondamentalmente sono su due grandi settori strategici: uno è quello delle Comunità intelligenti e l’altro è quello dei Cluster dove sono stati investiti circa due miliardi e 400 milioni con questo obiettivo: creare un percorso e mettere gli attori della ricerca, ossia università, enti, professioni e aziende, nelle condizioni di poter lavorare insieme su tematiche prioritarie per l’Europa e con una strategia per il paese.” L’Italia fra l’altro per il ministro Profumo, non userebbe bene le risorse europee “Noi investiamo ogni anno in Europa 15 miliardi e ne riportiamo a casa dieci, ne perdiamo dunque 5. Gli altri paesi non fanno così. Ad esempio l’Inghilterra per ogni euro investito ne riporta a casa 1,50”
Sulla riforma dei dottorati di ricerca, il ministro dice che fondamentalmente si sta “lavorando al nuovo regolamento per il dottorato, siamo nella fase finale. Tutto il percorso dovrebbe concludersi entro l’anno e nei primi mesi del 2013 avvieremo il processo interno all’università. Per l’anno accademico 2013-14 ci sarà un nuovo dottorato. L’obiettivo è quello di prevedere uno sbocco che non sia prevalentemente all’interno delle università e degli enti pubblici. Queste competenze dovranno essere presenti anche nelle aziende e nella pubblica amministrazioni, come accade in Finlandia con ottimi risultati. Insomma, pensiamo a un dottorato che sia al servizio del paese e della sua innovazione.
Sulle problematiche legate invece al concorso a cattedra, Profumo ribadisce quanto da sempre sostenuto: “Stiamo rivedendo anche il regolamento per il reclutamento in modo tale che la prossima sessione di concorsi per l’estate 2013 sarà con le nuove regole. E’ prevista la riduzione del numero delle classi di concorso e si punterà a modernizzare il reclutamento dei docenti in modo che ci sia maggiore connessione tra nuova domanda di formazione dei ragazzi e la preparazione degli insegnanti. Nel futuro il trasferimento della conoscenza non avverrà solo all’interno della scuola ma ci saranno tante fonti di conoscenza. Il docente sarà un direttore d’orchestra, avrà il compito di organizzare informazioni e conoscenze.”
Nessuna preoccupazione per i ricorsi degli 800 docenti al Tar: “Abbiamo avviato un processo di normalizzazione nel paese con regole chiare e trasparenti e che ha dei tempi predefiniti. Io credo che sia stato fatto un lavoro nel modo dovuto.”
Anche sui dati degli esami di stato il ministro appare sereno, considerate le polemiche che vogliono il sud più generosamente largo nella valutazione e quindi nei voti finali: “Direi che il dato più interessante è l’innalzamento dell’asticella media nonostante le prove siano state riconosciute come non semplici. Sono stato per molti anni rettore, molti dei nostri studenti del sud erano bravissimi. Non mi sembra che ci siano elementi preoccupanti da questo punto di vista. Il risultato non è tanto il voto ma come si riuscirà ad esprimere quello che si è imparato.”
Antonio Guerra, 15 anni, è il protagonista di Napoli-New York, il nuovo film di Gabriele…
La scuola, abbiamo scritto qualche giorno fa presentando la terza lezione in diretta di educazione…
Novità sulla vicenda di Larimar, la ragazza 15enne di Piazza Armerina, trovata impiccata a un…
A scuola si fanno troppe lezioni frontali? Secondo il Report Didattiche 2024 dell’area Ricerca & Sviluppo…
Quali sono le fasce orarie delle visite fiscali per i lavoratori pubblici e, in particolare,…
Un'indagine condotta dai Carabinieri di Cerignola ha portato a una misura cautelare contro 12 persone…