“Non faremo l’intervento nella legge di stabilità”, tiene a precisare, “però si è aperta la discussione su questo tema e insieme alle componenti della scuola, le parti sociali e i partiti avvieremo un ragionamento di come dovrà essere la figura dell’insegnante del futuro”.
“L’insegnante”, dice pure il ministro, “avrà ancora un ruolo importante nelle relazioni dirette con gli studenti e, quindi, nelle ore di lezione in classe, ma dovrà anche avere una presenza diversa all’interno della scuola. Questo, fare una scuola più moderna, è ciò che ci chiedono gli studenti”. Inoltre, ha pure sostenuto il numero di ore per i docenti non aumenterà e per far fronte ai tagli che sarebbero insufficienti a raggiungere i 157 milioni richiesti per attuare la spending review, si stanno valutando alternative diverse.
“Sono particolarmente attento al servizio e credo che la scuola sia la priorità” e “credo quindi che anche le politiche sia del territorio che del governo debbano tenere conto di questo fatto”.
E sulla sicurezza negli istituti scolastici, a detta del ministro “i nostri ragazzi devono stare in luoghi sicuri. E’ chiaro che è un tema che si porta dietro una storia che ha bisogno di una programmazione pluriennale, perché siano identificate le priorità e su queste si facciano i primi interventi”.