La scuola del futuro nasce da un nuovo modello di apprendimento e di funzionamento interno, dove la centralità dell’aula è superata dalla “Home Base”, in cui pareti scorrevoli consentono di coinvolgere spazi interclasse o di allargarsi nelle superfici comuni, rendendo flessibili le aree della sezione.
Infatti, con le linee guida per le architetture interne delle scuole, messe a punto nel 2013 dal Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, vengono riconfigurate la architetture interne, proponendo una concezione dello spazio differente da un modello di organizzazione della didattica rimasto ancorato alla centralità della lezione frontale.
Queste nuove linee guida propongono spazi modulari, facilmente configurabili e in grado di rispondere a contesti educativi sempre diversi, ambienti plastici e flessibili, funzionali ai sistemi di insegnamento e apprendimento più avanzati.
Se, infatti, cambiano le metodologie della didattica, superando l’impostazione frontale, anche la realizzazione degli edifici scolastici dovrà rispondere a parametri e criteri architettonici e dell’organizzazione dello spazio del tutto nuovi.
A tal proposito le linee guida in questione affrontano, in dettaglio, i seguenti argomenti didattico-progettuali:
– spazi di apprendimento;
– aspetti urbanistici;
– spazi per le attività scolastiche;
– cucina e mensa;
– sezione/aula
– home base;
– atelier e laboratori;
– spazi di apprendimento informale;
– spazi aggiuntivi per civic center;
– impianti sportivi;
– spazi a cielo aperto;
– magazzini e archivi;
– impianti tecnologici;
– materiali da impiegare;
– sicurezza;
– arredi.
Particolare attenzione sarà rivolta a spazi e luoghi di fruizione della scuola, nonché alle tecnologie moderne per l’efficienza energetica e perfino alla scelta dei materiali da utilizzare nelle finiture, nella costruzione e relativa gestione nel tempo, per la durata e la manutenzione.
In teoria tutto fila liscio come l’olio, ma nella pratica, visto lo stallo economico italiano, si troveranno le risorse finanziarie necessarie per la realizzazione di queste innovative scuole 2.0?