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Progetti in rete

Sono poco meno di 4000 le esperienze di collaborazione in rete che coinvolgono in qualche modo le istituzioni scolastiche italiane; in effetti un censimento ufficiale delle "reti" non esiste ancora, ma i ricercatori di Picto (Programma integrato di cambiamento tecnologico-organizzativo) considerano il dato plausibile e attendibile.
L’indagine in questione – commissionata dal Ministero della Pubblica Istruzione all’Istituto per la ricerca sociale – ha impegnato per più di un anno un gruppo di lavoro che ha redatto un ampio rapporto conclusivo che ora è anche disponibile nel sito Internet del MPI.
La ricerca è stata condotta sia utilizzando un questionario distribuito a Province, Regioni, Provveditorati agli Studi, organizzazioni  sindacali, Irrsae e singole scuole, sia ricorrendo a specifici studi di caso (i progetti di integrazione scolastica realizzati nell’area della provincia di Lecce, il progetto “Verso il successo formativo” in corso a Pistoia, l’Osservatorio Scolastico di Pisa, il Progetto di integrazione tra Scuola e Formazione professionale nel post-obbligo a Trento).
La ricerca ha evidenziato alcune costanti sulle quali vale la pena soffermarsi; una rete su 5 – per esempio – ha come tema una "educazione" specifica (ambientale, stradale, sanitaria, ecc…), mentre una su 4 riguarda la formazione professionale; non mancano le reti che affrontano i problemi della dispersione e dell’orientamento, mentre scarseggiano le collaborazioni finalizzare ad offrire nuovi servizi ai genitori e agli adulti in genere.
Ma quali sono i fattori di successo di un progetto in rete ?
Secondo i ricercatori una prima risposta a questa domanda può avere la forma di un vero e proprio decalogo; infatti:

1. la rete deve essere funzionale alla presenza di un bisogno formativo reale
2. l’area territoriale di riferimento deve essere omogenea, preferibilmente di livello subprovinciale
3. tutti i soggetti coinvolti devono essere adeguatamente motivati (questo condizione è rispettata se il progetto prevede reciproci vantaggi)
4. deve esserci un chiaro modello di azione
5. il progetto deve disporre di un sistema informativo che consenta a tutti gli attori coinvolti di assumere correttamente le decisionali
6. il programma deve disporre di adeguate risorse finanziarie
7. deve essere previsto un management del progetto (devo esserci cioè risorse umane dedicate e specializzate)
8. gli attori del programma devo collaborare strettamente
9. la realizzazione effettiva deve prevedere una fase preparatoria di carattere sperimentale
10. il modello deve essere replicabile.

Gli esiti dell’indagine – sottolineano più volte i ricercatori – sono ampiamente provvisori anche perché quello delle "reti" è un campo in pieno sviluppo.
Un fatto, però, sembra assolutamente certo: la "rete" non è semplice collaborazione, in quanto mette in gioco molte altre variabili che vanno tenute accuratamente sotto controllo.

Reginaldo Palermo

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