Una volta, non molto tempo fa, ai progetti PON potevano partecipare gli alunni diversamente abili senza problemi, poiché potevano ricevere l’assistenza dei docenti di sostegno. Erano pagati poco quest’ultimi, 20 ore per un totale di 600 euro lordi, ma erano contenti di far partecipare l’allievo che stavano seguendo anche favorendo l’inclusione con gli altri compagni. Ebbene tale possibilità è stata abolita, introducendo prima la figura dello psicologo che non si capiva a cosa servisse in un progetto didattico e poi riducendo il progetto Pon al solo esperto e tutor.
Certo gli allievi diversamente abili possono lo stesso partecipare, tranne quelli con difficoltà maggiori, ma i genitori erano rassicurati dalla presenza dell’insegnante di sostegno. La domanda è: perché cambiare per cambiare sempre a scuola e abolire le buone pratiche che pur ci sono? Perché non vengono ascoltati coloro che operano a scuola, ma gli esperti pedagogisti che la guardano dal di fuori, senza conoscerla? Temo che sarà una domanda senza risposta.
Eugenio Tipaldi