“Progetto Amazzone”: lotta contro i tumori femminili
Il “Progetto Amazzone” compie dieci anni (1996-2006). Un decennio di impegno sociale, culturale e tecnologico contro il cancro.
Per festeggiare l’evento il “Progetto Amazzone” e la città di Palermo (sede in cui è nata l’iniziativa), dal 12 al 18 novembre saranno artefici di eventi culturali internazionali in uno straordinario viaggio nel Mito, nella Scienza e nel Teatro. Sono previsti, tra le tante manifestazioni di carattere culturale, anche incontri con personalità del mondo scientifico tra cui l’oncologo Gabriel Hortobagy del M.D. Anderson dell’Università di Houston e con l’antropologo Byron Good dell’Università di Harvard, e con l’ispiratrice e responsabile della Medicina Integrativa al Memorial Sloan Kettering Cancer Center di New York, Barrie Cassileth.
“La filosofia che anima il Progetto è il sincronismo tra scienza e umanesimo”, afferma l’oncologo Biagio Agostara, direttore del Dipartimento Oncologico dell’Ospedale Civico di Palermo, che ospita strutture che si occupano anche di prevenzione secondaria.
Il Progetto, che nel logo raffigura il frammento archeologico della testa della regina egizia Tije (l’originale si trova al Metropolitan Museum di New York), prende il nome dalla guerriera Amazzone che decise di amputarsi un seno per combattere meglio. Nella metafora dell’antica comunità femminile, che lottando si ribellò alla schiavitù, si evince il senso di tante odierne Amazzoni, strenue guerriere contro il cancro.
Anna Barbera e Lina Prosa, fondatrici del “Progetto Amazzone”, auspicano che le varie manifestazioni in calendario siano seguite da insegnanti e scolaresche, per imparare a parlare di tumore in termini diversi poichè la lotta alla patologia va affrontata non solo a livello individuale, ma anche sociale, oltre che medico.