In Italia, in questi giorni di atipica fine di anno scolastico, emergono idee e progetti che hanno la loro rilevanza e attualità.
In particolare, quattro scuole secondarie di secondo grado di Milano e Torino, 15 classi con oltre 300 ragazze e ragazzi, hanno prodotto canzoni, minivideo, opere graficche, meme, opere e poetiche, ma anche componimenti artistici e TikTok e simulazioni di chat WhatsApp. Si tratta del progetto “Digit.All – Young Digital Advocates”, (https://appdigitall.it/il-progetto/) nell’ambito del quale si è voluto dare il contributo per una cultura contro il discorso d’odio contro le donne e le ragazze, online e offline.
L’idea è nata dalla collaborazione con il Centro di Ricerca sulle Relazioni Interculturali dell’Università Cattolica di Milano e il Centro di Ricerca RISSC, L’idea è partita all’indomani dell’appello della ministra delle Politiche Familari Elena Bonetti, che si è rivolta direttamente ai più giovani, dicendo tra l’altro Voi siete la squadra che il nostro Paese può mettere in campo: siete chiamati a decidere da che parte far andare la storia, estirpare la discriminazione in base al genere è un’occasione e una responsabilità che la vostra generazione ha e verso cui occorre mettere in campo tutta la nostra fiducia. La ministra Bonetti ha in questo modo commentato i lavori svolti dai ragazzi e dalle ragazze dell’IIS Oriani Mazzini e l’IIS Caterina da Siena di Milano, l’IIS Amedeo Avogadro e l’Istituto Albe Steiner di Torino. Tra gli aspetti interessanti e sfidanti di questa iniziativa va rilevato che in gran parte il progetto si è svolto durante la DAD, con il supporto dei docenti e in un crescendo di partecipazione.
Studenti e studentesse durante il loockdown hanno creato video e minivideo, oggi su Instagram. Non sono mancati, oltre ai video, canzoni e poesie, come è successo all’Istituto Avogadro, nel centro del capoluogo piemontese, scuola che è tradizionalmente frequentata da studenti più che da studentesse, proponendo nell’offerta formativa corsi di elettronica, informatica, elettrotecnica e meccanica, che ancora oggi attirano prevalentemente i ragazzi. Gli studenti della secondaria di Torino hanno voluto affrontare e prevenire il sexting nelle chat, in particolare su WhatsApp. Nelle scuole di Milano che hanno aderito al progetto sono state realizzate immagini grafiche per evidenziare il rapporto tra virtuale e reale e altre classi hanno elaborato la dimensione poetica.
Il progetto intende rendere consapevoli ragazze e ragazzi degli aspetti dell’hate speech, affrontando il linguaggio sessista e le sue conseguenze, tra cui per esempio l’insicurezza delle ragazze, la complicità maschile, e altri temi che i teenagers vivono in prima persona. Digit.All ha anche prodotto una app (https://appdigitall.it/) progettata per segnalare episodi di odio online contro le donne, che verranno rilevate dai ricercatori del RISSC, Research Centre on security and crime, https://www.rissc.it/.
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