Dopo i pomodori che hanno intossicato decine di bambini compresi alcuni docenti in una mensa scolastica del modenese, ecco le fragole ammuffite, che però sono state buttate, visto che le loro pessime condizioni erano assai più visibili del pomodoro.
E ancora una volta è stato sempre il ministero dell’Agricoltura nell’ambito del progetto alimentare “Frutta e verdura a scuola” a fare arrivare nella primaria le cassette che sono state consegnate dal fornitore per gli alunni tra i 6 e gli 11 anni.
Ma le operatrici, scrive Il Fatto Quotidiano, che hanno il compito di ricevere le cassette si sono immediatamente accorte che quelle fragole erano piene di muffa e puzzavano, almeno una buona metà del prodotto complessivo.
Tuttavia, viste le condizioni generali e la possibilità che il marcio potesse contagiare il buono, il personale ha avuto paura a dare quelle apparentemente sane ai bambini, per cui sono state tutte buttate.
Come è noto, il programma del ministero prevede che vengano distribuite frutta e verdura fresche alle scuole secondo un calendario che tiene conto dei fattori della stagionalità e della varietà, in modo che i bimbi possano rendersi conto della varietà che maturano in determinata periodi dell’anno. Un altro modo insomma per incentivare l’educazione alimentare e aiutare i nostri produttori.
Però, ancora una volta, è successo qualcosa che non doveva accadere e che dimostra in qualche modo che quando l’acquirente è anonimo, spesso non si fanno i dovuti controlli. Dunque il problema sembra ora quello della gestione e del controllo sulla frutta e la verdura che finiscono nelle scuole.
Secondo alcune stime si parlerebbe di forniture pari a circa 3.500 tonnellate di prodotti ortofrutticoli, per un valore di circa 7,9 milioni di euro.