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Progetto Greis, un videogioco da utilizzare in classe

Alcuni videogiochi aiutano a sviluppare le capacità relazionali e la socialità degli adolescenti a scuola. A confermarlo sono i risultati di un’indagine sperimentale realizzata da Ansas (Agenzia nazionale per lo sviluppo dell’autonomia scolastica del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca scientifica) con il supporto scientifico del Centro studi e ricerche di psicologia della comunicazione dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano in collaborazione con Aesvi (Associazione editori software video ludico italiana e Blizzard Entertainment).

La sperimentazione ha coinvolto 149 studenti milanesi di età compresa fra i 14 e i 16 anni, tutti frequentanti il liceo scientifico statale Guglielmo Marconi. La ricerca, svolta nell’arco di tre mesi, si è avvalsa dell’utilizzo di un gioco appositamente studiato per favorire la cooperazione dei partecipanti e lo sviluppo di strategie comuni.  I risultati hanno evidenziato da parte del gruppo coinvolto nella sperimentazione un miglior adattamento al contesto scolastico e un miglioramento delle capacità relazionali.
L’esperienza pone una luce diversa sui videogiochi e anche Valentina Aprea, presidente della commissione cultura della camera dei deputati, sembra pensarla allo stesso modo: “Negli ultimi anni si è assistito ad un progressivo cambiamento nella percezione della tecnologia e soprattutto dei computer. Molto spesso, in passato, si riteneva avessero un impatto sfavorevole sulle giovani generazioni. Ora, invece, si è cominciato a capire come i PC, e in particolare i videogiochi, se utilizzati in modo corretto e responsabile, costituiscono una forma di intrattenimento positiva e offrono un potenziale per l’educazione. Potenziale che solo in parte è oggi riconosciuto e sfruttato dalle agenzie educative, quali le famiglie e le scuole. A questo proposito i risultati ottenuti durante l’ambiziosa sperimentazione nel liceo scientifico Guglielmo Marconi di Milano incoraggiano ad estendere queste buone pratiche in altri istituti”.
Alessandra

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