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Progetto Nazionale Musica

Anche il Progetto Nazionale Musica sarà sottoposto ad una puntuale verifica che permetta al Ministero mettere a confronto costi sostenuti e benefici ottenuti in due anni di sperimentazione.
Il Progetto ha consentito finora di realizzare sul territorio nazionale alcune centinaia di laboratori musicali attrezzati secondo criteri ottimali e sulla base di standard minimi previsti dal programma.
Nel 1999-2000 sono stati finanziati 200 laboratori per una spesa complessiva di 8 miliardi, ma l’intenzione del Ministero è quella di arrivare nell’arco dei prossimi anni ad avere 1.500 laboratori diffusi sull’intero territorio nazionale.
Con la circolare n. 30 emanata il 3 febbraio, il Ministero annuncia tra l’altro l’intenzione di mettere a punto una vera e propria mappatura dei laboratori musicali sia in rapporto alla loro ubicazione, sia in rapporto alle attrezzature possedute.
Il Progetto Nazionale prevede anche che gradualmente nascano all’interno delle scuole veri e propri insegnanti "coordinatori" dei laboratori dotati di specifiche competenze professionali.
La rilevanza del problema ha indotto il Ministero ad organizzare un Convegno nazionale svoltosi verso la metà del mese di dicembre a Castiglione della Pescaia e nel corso del quale si è lavorato per tre giorni a delineare le abilità e le competenze professionali che dovrebbero caratterizzare il "Coordinatore del laboratorio musicale" in modo da rendere efficace la sua azione in rapporto ai risultati attesi.
Il coordinatore del laboratorio, si legge nel documento allegato alla CM che contiene i materiali di lavoro del convegno, deve tra l’altro possedere:

• capacità nel progettare, programmare e  promuovere  risorse  culturali, musicali, finanziarie e didattiche;
• capacità  di ascoltare, dialogare, di adattarsi e ideare contesti;
• capacità di dare forma alla ricerca e alla sperimentazione;
• capacità di costruire, sviluppare e gestire la relazione e la comunicazione.

Il coordinatore – insomma – deve non solo "conoscere la materia" ma svolgere anche un ruolo di "animatore culturale", ruolo tanto più indispensabile se si considera che i laboratori musicali devono operare in stretta collaborazione con le associazioni del territorio e con gli Enti Locali.
Né va trascurata la necessità che i laboratori si pongano come punti di riferimento per reti scolastiche più ampie in modo da rendere possibile un uso razionale ed efficace delle risorse umane e professionali.
Da ultimo la circolare segnala la possibilità che nelle scuole si diffonda la pratica dei Cori che non presuppone necessariamente una struttura laboratoriale.

Reginaldo Palermo

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