Il Miur, nel ricordare che il nuovo regolamento di gestione amministrativo-contabile (D.I. n. 129 del 2018) si applica dal 1° gennaio 2019 (tranne che per l’attività negoziale, le cui regole sono già operative dal 17 novembre), ha fornito indicazioni di carattere transitorio alle scuole in merito alle tempistiche da rispettare per la predisposizione e l’approvazione del programma annuale.
Queste sono le scadenze previste per il 2019:
Nei casi in cui il Programma Annuale 2019 non sia approvato entro la data del 15 marzo 2019, il Dirigente Scolastico, entro il primo giorno lavorativo successivo a tale scadenza, ne fornirà comunicazione all’Ufficio Scolastico Regionale territorialmente competente che provvederà alla nomina, entro dieci giorni, del commissario ad acta; quest’ultimo provvederà all’approvazione del
Programma 2019 entro quindici giorni dalla sua nomina.
Nelle more dell’approvazione del Programma Annuale 2019, al fine di garantire il prosieguo delle attività amministrative e didattiche, le istituzioni scolastiche provvedono alla gestione provvisoria dal 1° gennaio 2019 fino alla data di approvazione del Programma Annuale stesso. Detta gestione dovrà realizzarsi nel limite di un dodicesimo, per ciascun mese, degli stanziamenti di spesa definitivi del Programma Annuale, regolarmente approvato, relativo all’esercizio finanziario 2018.
In proposito, la FLC Cgil ha evidenziato alcune criticità, per le quali si dovrebbe posticipare l’applicazione delle nuove regole al 2020.
“Le scuole – scrive il Sindacato – devono essere preventivamente preparate prima di poter applicare il Nuovo Regolamento. Perché se il MIUR è pronto, non sono pronte le scuole: nuovi schemi, nuovi passaggi, nuovi applicativi, nuovi regolamenti gestionali, i regolamenti di istituto da adeguare.
E tutto ciò in situazioni in cui migliaia di scuole sono prive di Dirigenti e Direttori e in cui un numero altissimo di istituzioni scolastiche non riescono ad avere neppure un facente funzione di DSGA“.
“Ce ne è abbastanza – conclude – perché gli organi amministrativi e soprattutto quelli politici facciano la loro parte a favore delle scuole, differendo le scadenze per consentire la formazione preliminare del personale, cambiando le norme che sono lesive dell’autonomia scolastica e inaccettabilmente onerose per la dirigenza in materia di manutenzione”.
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