Ci sarà tempo fino al 28 febbraio per approvare il Programma Annuale 2010: lo rendono noto i sindacati appena usciti dall’incontro svoltosi con i dirigenti del Ministero nella giornata dell’11 febbraio.
La notizia è solo parzialmente positiva perché, almeno per ora, restano del tutto confermate le regole alle quali le scuole dovranno attenersi per redigere il documento contabile anche se è probabile che qualche modifica ci sarà.
Per esempio potrebbe rientrare almeno in parte il taglio del 25% delle risorse destinate agli appalti per le pulizie; e, forse, anche la gestione dei residui attivi, corrispondenti in larga misura ai crediti che le scuole vantano nei confronti del Ministero, potrebbe essere diversa da quanto previsto dalla contestatissima nota ministeriale del 14 dicembre scorso.
Per il 16 febbraio è stato convocato un ulteriore incontro presso il Ministero con l’obiettivo di verificare la possibilità che con una prossima circolare si assegnino alle scuole risorse per coprire, almeno in parte, le spese di funzionamento.
Nella stessa giornata in Parlamento Governo e opposizione si sono dati battaglia proprio sulla questione delle risorse assegnate alle scuole.
A dare fuoco alle polveri è stata l’interrogazione presentata in via di urgenza dalla deputata del Pd Manuela Ghizzoni alla quale il sottosegretario Pizza ha risposto senza fare sconti: “Certo che le risorse per le scuole sono scarse – ha detto in sostanza Pizza – ma bisogna anche spiegare il perché; e il motivo è semplice: l’ultima finanziaria Prodi aveva introdotto la clausola di salvaguardia e siccome i tagli agli organici non vennero effettuati ecco perché i trasferimenti alle scuole diminuiscono”.
Ma Pizza ha fornito anche qualche numero: per il 2009 le scuole hanno avuto per le spese di funzionamento 676milioni di euro e cioè 138milioni in più rispetto al 2008; per le supplenze brevi lo stanziamento per il 2009 è stato di 875milioni di euro, contro i 607 del 2008.
Resta il fatto che mentre Governo e opposizione si palleggiano le responsabilità sul disastro dei bilanci, le scuole restano sole ad affrontare una situazione difficilissima e dalla quale si potrà uscire solo con un piano pluriennale straordinario di rientro da un debito che sta assumendo di mese in mese contorni e misure a dir poco incredibili.
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