Nella campagna elettorale per il voto europeo la scuola è pressoché assente, salvo qualche rara eccezione.
Nel programma della Lega di scuola e formazione non si parla per nulla.
Poche parole nel programma del M5S in cui si trovano alcuni punti che riguardano direttamente o indirettamente i temi della formazione
Più puntuale appare il programma di +Europa di Emma Bonino. Vediamo.
Ci impegniamo perché +Europa sia portavoce del valore che il Mediterraneo ha per il Mezzogiorno, creando “hub della conoscenza” nelle Università del Sud ad alto potenziale, attraendo e trattenendo giovani talenti stranieri con borse di studio, programmi in lingua straniera, partnership con le migliori università del Mediterraneo e dei Balcani. Investire in formazione è la prima condizione per costruire rapporti duraturi di carattere culturale, politico e commerciale. Docenti più europei, per una scuola che insegni il futuro L’apertura dei confini in Europa ha aggiunto negli ultimi anni un ulteriore elemento di separazione tra coloro che sono nelle condizioni di beneficiare a pieno delle nuove opportunità e gli altri. Occorre portare uno sguardo europeo in tutte le scuole per poter aprire a tutti gli studenti le porte dell’Europa. Il modo migliore per farlo è partire dai docenti, deputati ad aprire le menti dei nostri giovani e stimolare la loro curiosità. Occorre rendere realmente possibile una vera “mobilità formativa” dei docenti, consentendo un anno di formazione e apprendimento sul campo da realizzare in un altro paese membro
Particolarmente ampio e articolato il programma del Partito democratico che propone un elenco particolareggiato degli interventi proposti:
Per il PD occorre anche rendere più europei i percorsi di studio e di formazione, mobilitare le risorse necessarie a livello europeo e nazionale e introdurre obiettivi ambiziosi e vincolanti all’interno del semestre e dei programmi europei
a) triplicare i fondi per Erasmus+ nel periodo 2021-2027 portandoli a 45 miliardi come richiesto dal Parlamento;
b) entro il 2024 riconoscimento reciproco e automatico di tutti i titoli di studio e dei periodi di studio all’esterno;
c) entro il 2030 raggiungere in tutta Europa la percentuale di:
Nel programma del PD si parla anche di carta europea dello studente.
Entro il 2021 attuare la nostra proposta di una E-Card dello studente per accedere in tutta Europa a facilitazioni, prestazioni e servizi (alloggi, musei, teatri, librerie e altri servizi culturali).
Per Forza Italia è necessario coniugare l’attenzione verso i giovani con quella per il mondo dell’impresa.
La crescita in Europa sta rallentando. L’Italia mostra i dati peggiori di tutta l’Unione ed è in recessione. La disoccupazione giovanile raggiunge l’inaccettabile livello del 32%, con picchi di oltre il 50% nel Sud. Per questo vogliamo un’Europa al fianco dei giovani e delle imprese, degli artigiani, delle professioni. Vogliamo regole fiscali europee più flessibili su crescita e lavoro e la fine della politica dell’austerità. Servono più investimenti in infrastrutture, tecnologia, formazione, ricerca ed innovazione.
Nel programma di Fratelli d’Italia non compare un punto specifico sull’istruzione, ma c’è un riferimento al tema “Famiglia e natalità”.
Efficientamento del percorso formativo per rendere competitivi i giovani italiani rispetto ai loro coetanei europei; incremento risorse per il diritto allo studio; concreto sistema di orientamento universitario e lavorativo. Più rispetto e tutela del corpo docente, lotta al precariato, maggiori risorse per la formazione e l’aggiornamento degli insegnanti.
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