Si parla tanto di rivedere i programmi scolastici perché ormai vecchi e non aderenti alla realtà attuale. Che ne direste allora di cominciare sostituendo quella vecchia cariatide dei “Promessi Sposi”?
I motivi?
Eccoli: 1) lo stile. E’ scritto con un periodare pesante e difficile da sostenere, tipicamente “manzoniano”: frasi lunghe e spesso contorte, tanto che quando finalmente si arriva al punto fermo si è già dimenticato buona parte di quello che lo precede. Un modo di comunicare che al giorno d’oggi non esiste più!
2) I contenuti. Dove me li trovate oggigiorno un Renzo e una Lucia che per coronare davanti a Dio il loro sogno d’amore si sottopongono a tali e tante peripezie? In particolare, quante ragazze dei nostri tempi si identificano in una Lucia che arriva addirittura a fare voto di verginità??
Di questi tempi matrimonio e verginità vengono ormai snobbati da molti e hanno comunque un significato molto più vago che ai tempi dell’Alessandro nazionale. E poi… alzi la mano chi a scuola è riuscito a leggere il romanzo sino alla fine! E se in sostituzione proponessimo “Il Mulino del Po” di Bacchelli? Se non altro ha qualche anno in meno…