Dopo quattro anni, e già diplomato, vince il ricorso contro la scuola che lo aveva bocciato. Ma non solo. Le spese legali sono pure a carico dell’istituto, reo di averlo ritenuto non idoneo a passare alla classe successiva nell’agosto, agli esami di “riparazione”, del 2017.
Il ragazzo in pratica doveva recuperare 4 materie.
La sentenza del Tar dell’Umbria è arrivata, come scrive Il Messaggero, lo scorso 26 gennaio, contro l’istituto superiore e anche contro il ministero dell’Istruzione.
Per il Tar, che ha stabilito la condanna per la scuola, l’istituto superiore (che ha pagato le spese del giudizio in favore del ricorrente, liquidate in millecinquecento euro, oltre oneri e accessori di legge), è risultato «evidente che il provvedimento di non ammissione alla classe successiva era stato emanato senza considerare i voti e i risultati positivi riportati dallo studente in tutte le altre materie».